Comitato Difesa Lago di Bracciano: “Ci costituiamo parte civile nel giudizio contro Acea”

Il 10 Novembre al Tribunale di Civitavecchia udienza preliminare per il disastro ambientale causato al lago di Bracciano

BRACCIANO – A meno di rinvii dell’ultima ora, causa pandemia, il 10 novembre 2020 alle ore 10 nell’Aula B del Tribunale di Civitavecchia è fissata l’udienza preliminare del procedimento a carico di Acea Ato 2, dei vertici di Acea Ato 2 in carica nel 2017 ed altri.

Tra le ipotesi di reato il disastro ambientale in riferimento ai fatti che nel 2017 videro i livelli del lago di Bracciano abbassarsi oltremisura con grave pregiudizio dell’ambiente, del paesaggio, della flora e della fauna lacustre e dell’economia locale.

Il Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano, individuato dal sostituto procuratore Delio Spagnolo parte lesa in quanto le indagini hanno avuto origine da una denuncia presentata a giugno 2017 dallo stesso Comitato, nel procedimento che sta per iniziare, chiederà, per il tramite del suo legale, la costituzione di parte civile.

La richiesta di rinvio a giudizio conferma quanto da noi contestato in relazione alle condotte portare avanti da Acea Ato 2. Nell’atto di richiesta di rinvio a giudizio si legge infatti che sono stati effettuati prelievi idrici in violazione di quanto previsto dalla concessione n. 1170 del 19 giugno 1990 emessa dal Ministero dei Lavori Pubblici di concerto con quello delle Finanze in particolare continuando a captare acqua del lago sotto il livello di 161,90 m.s.m., non assicurando il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali, cagionando abusivamente l’alterazione irreversibile dell’ecosistema del lago di Bracciano, area naturale protetta, in particolare provocando la scomparsa dell’habitat 3130, l’estrema rarefazione dell’habitat 3150, la riduzione di diverse decine di ettari di estensione delle comunità di profondità a chara, l’eutrofizzazione delle rive con conseguente invasione delle comunità ripariali da parte di specie aliene, l’alterazione delle comunità faunistiche sia per le specie di vertebrati sia per quelli di invertebrati ripariali ed acquatici, variazioni eccezionali della conducibilità e della torbidità delle acque con conseguenti forti squilibri nella composizione fitoplanctonica.

Il Comitato, alla vigilia del procedimento che può definirsi storico, fa appello al Ministero dell’Ambiente, agli enti locali (Comuni di Anguillara, Bracciano, Trevignano Romano e Consorzio Lago Bracciano, Parco di Bracciano-Martignano) e Regione Lazio affinché si costituiscano in giudizio allo scopo di rappresentare gli interessi diffusi che, ad avviso della Procura della Repubblica di Civitavecchia, sono stati violati dalle condotte poste in essere con grave pregiudizio di un lago tutelato a livello regionale ed europeo.

La condotta di Acea Ato 2, commenta ancora il Comitato, va tuttora analizzata tenendo conto che il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha già affermato che la concessione rilasciata dal Ministero delle Infrastrutture ad Acea è stata violata e che l’ordinanza della Regione Lazio che, anche su ripetuta sollecitazione del Comitato, ha imposto lo stop delle captazioni, è del tutto legittima.

Il Comitato per la Difesa del Lago di Bracciano è fiducioso che la Magistratura saprà individuare le responsabilità di fatti che, seguendo logiche non conformi alla tutela di beni comuni quali un ecosistema lacustre e l’acqua, hanno causato pregiudizio all’intero comprensorio sabatino, stante che alla data del 3 novembre 2020 il livello del lago è ancora a – 138 centimetri sotto lo zero naturale individuato dal Parco di Bracciano-Martignano in corrispondenza dell’incile del fiume Arrone.