I fratelli Salvatore e Walter accusati dalla Guardia di Finanza anche di autoriciclaggio. Sequestro di beni per 1,4 milioni di euro. Interdizione per altri tre indagati. Avrebbero svuotato le casse del Palermo Calcio. Protagonisti anche delle fideiussioni farlocche delle mascherine in Regione Lazio
PALERMO – Si erano presentati a Palermo come i salvatori della squadra, in realtà erano solo degli spregiudicati imprenditori che hanno svuotato la società rosanero.Tuttolomt
Questa mattina, Salvatore e Walter Tuttolomondo sono stati arrestati con l’accusa di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego, ma anche per falso e ostacolo alle funzioni di vigilanza della Covisoc (la commissione di vigilanza sulle società di calcio). Un’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo e del nucleo speciale di polizia valutaria, coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta e Andrea Fusco.
Il gip Lorenzo Jannelli ha emesso anche tre interdittive che prevedono il divieto di esercitare imprese per un anno nei confronti di Roberto Bergamo, Tiziano Gabriele e Antonio Atria, collaboratori dei fratelli Tuttolomondo. E’ scattato anche un sequestro preventivo di un milione e 395 mila euro.
L’anno scorso, gli imprenditori originari di Portici (Napoli) avevano acquistato la società rosanero ormai in forte difficoltà economica per soli dieci euro. Attraverso la “Sporting network srl”, società controllata dalla “Arkus network srl” riconducibile ai Tuttolomondo. Obiettivo, il tesoretto di circa 40 milioni di euro tra diritti televisivi e sponsorizzazioni in caso della promozione della squadra in serie A.
Tuttolomondo è molto conosciuto anche in zona in quanto, per diversi anni, sono stati i gestori del campo da golf di Marina Velca a Tarquinia.
Quando si presentarono alla stampa nel 2019 come “salvatori” del Palermo Calcio dichiararono in conferenza stampa: “Sporting Network è una società di scopo che è stata utilizzata per l’acquisizione del Palermo e che sarà utilizzata anche per altre acquisizioni del settore sportivo e ricettivo. È stato già effettuato un aumento di capitale a cinque milioni, successivamente ci sarà un altro aumento di circa trenta milioni dedicato al Palermo Football Club. Il nostro asset comprende anche il Golf Club di Tarquinia”.
Adesso la struttura, dopo il fallimento ha ripreso vita grazie ad un gruppo di imprenditori romani. Qualche giorno fa si sono concluse le aste dei beni immobili. Una parte sono stati acquistati dagli attuali gestori del Country Golf Club di Tarquinia mentre la parte più grande è stata acquistata da un tarquiniese molto conosciuto, soprattutto per le macchine sportive, gli yatch e le mega ville che possiede e cioè Daniele Moretti.
I Tuttolomondo sono stati protagonisti anche del circus delle fideiussioni false e coinvolti nelle truffe legate alle mascherine in tempi di lock down dove protagonista fu la piccola società di illuminotecnica Eco. Tech. Srl.