Coronavirus – Terni: Preoccupante cluster all’interno del carcere, interrogato il ministro Bonafede

TERNI – E’ uno dei cluster più preoccupanti, quello del carcere di Terni. Sono 74 i detenuti postivi al Covid-19 all’interno del carcere e tre di loro ricoverati nelle strutture ospedaliere,

“e il personale di polizia penitenziaria è stremato al limite della sopportazione umana”. Lo riferisce all’assemblea di Palazzo Madama il senatore umbro della Lega Luca Briziarelli, rivolgendo un’interrogazione al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Inaccettabile ciò che sta accadendo da giorni all’interno del carcere di Terni, dove la situazione contagi è indubbiamente la peggiore tra tutte le carceri italiane“.

Sono le dure parole del Senatore della Lega, Luca Briziarelli all’indomani della denuncia di Donato Capece, segretario nazionale del Sappe. “Non solo il carcere di Terni, al pari delle altre strutture detentive umbre, si trova ad avere personale ridotto e conseguenti problemi organizzativi, per i quali ho presentato interrogazioni nei mesi scorsi, ma ora, come fatto presente dal Sappe, sconta anche carenze importanti sulla dotazione dei dispositivi di protezione individuale.

Crediamo sia fondamentale inviare personale di rinforzo all’istituto carcerario oltre alla immediata dotazione a tutto il personale, che sta prestando servizio in contatto o in prossimità delle sezioni Covid o comunque di detenuti positivi ad esso, di appropriati dispositivi di protezione individuale. A quanto è dato sapere, al momento, il provveditore regionale sollecitato ad agire – conclude Briziarelli – si è limitato a rispondere di aver proceduto alla distribuzione delle mascherine chirurgiche in numero pari ed uguale a qualsiasi altro istituto con zero contagi da Covid 19.

In sostanza 10 mascherine a testa per un mese, a fronte di una media di presenza in servizio di 27 giorni ed un uso quotidiano per 8/10 ore consecutive. Il Ministro Bonafede sta dimostrando ancora una volta la sua totale inadeguatezza e un colpevole disinteresse per le esigenze che riguardano le donne e gli uomini della polizia penitenziaria, lasciata praticamente in balia degli eventi”.