Roma – Vaccino antinfluenzale, 20 euro per iniettarlo dal proprio medico di base o si viene “abbandonati”

Acquista il vaccino e va dal suo medico per farselo iniettare ma deve pagare un “extra”  di 20 euro. Lei si rifiuta e il medico la toglie dai suoi mutuati perché “è venuto meno il rapporto di fiducia”. L’increscioso episodio è avvenuto al quartiere Balduina

ROMA – Il Ministero della Salute, con Circolare n. 19214 del 4 giugno 2020, su “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021”,  esorta  e sottolinea l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, soprattutto in questo momento dove la  semplice influenza stagionale corre il rischio di essere confusa con la SARS-CoV-2.  Ecco quindi, che raggiungere più destinatari possibili è quest’anno di fondamentale importanza.

La vaccinazione può essere seguita dai Medici di Medicina Generale, dai Pediatri, presso gli ambulatori vaccinali delle Asl e nei centri medici che la somministrano.

Serena ha deciso quest’anno di farsi iniettare la sua dose di vaccino, pur non rientrando nelle cosiddette “categorie a rischio”, ormai note a tutti.

“Sono andata dal mio medico di famiglia, di cui sono paziente da oltre un anno per conoscere le modalità da seguire per sottopormi a vaccinazione nel suo studio. Il dottore, sotto mia sollecitazione, me lo ha prescritto perché lo acquistassi in farmacia, per poi tornare da lui per la somministrazione“.

E  fin qui nulla di strano, milioni di italiani stanno facendo la stessa cosa.  L’ amara sorpresa per Serena arriva il giorno prima dell’ appuntamento.  “Quando per scrupolo,  ho chiesto alla segreteria dello studio medico se avessi dovuto pagare qualcosa per l ‘iniezione,  mi è stato candidamente risposto “20 euro”. A quel punto visto che negli studi privati si paga 7 euro, ho declinato la prestazione, disdicendo via mail e tramite messaggio sul cellulare,  l’appuntamento“.

Ma la vicenda non si conclude qui. “Per tutta risposta i due medici, sono due fratelli nello stesso studio,  mi invitavano a trovarmi un altro medico curante poiché era decaduto il rapporto di fiducia medico/paziente, o  altrimenti  si sarebbero rivolti loro stessi alla Asl per togliere  l’assistenza nei miei confronti. Ho provato a contattarli per chiarire ma si sono sempre fatti negare sia in studio, sia ignorando le chiamate al loro cellulare”.

Qualche giorno dopo a casa di  Serena arriva una lettera della Asl (foto sotto):Al suo interno veniva specificata la decaduta fiducia nel rapporto tra medico e paziente  in poche parole non ero più nella rosa delle assistite. Così, di punto in bianco, per non aver voluto sborsare venti euro, somma che secondo me rappresentava un latrocinio, visto che avevo pagato il vaccino 10 euro, e visto inoltre  che le strutture private chiedono un corrispettivo di 7 euro per iniettarlo”.

Quando ho ricevuto la comunicazione sono rimasta basita – prosegue la donna –  in questo tragico momento, come fa un medico ad abbandonare una paziente?

Che siamo in dittatura che non posso permettermi di declinare una prestazione perché, a mio avviso  troppo costosa se confrontata con altri prezzi? Tanto più che moltissimi medici di base dispensano il vaccino e /o la somministrazione gratis ai loro assistiti, anche se non in fascia a rischio“.

Ma Serena, non ne fa solo una questione di soldi, “Evidentemente secondo i tariffari medici una puntura costa 20 euro. Quello che mi ha sconvolta è vedermi improvvisamente depennata dalle persone che hanno diritto ad essere curate solo per aver fatto presente in maniera lucida una mia ragione.”

Noi invece ne facciamo anche un discorso di denaro. Molti medici da noi interpellati hanno dichiarato di non far pagare i propri assistiti per la prestazione  vaccinale, specificando che è vero che esiste un tariffario medico, ma di non tenerne conto, proprio per il rapporto fiduciario instaurato. Pagare 20 euro per chi vive al limite della povertà, e oggi sono sempre di più, riteniamo essere uno scandalo.  Per non parlare del fatto che se la vicenda  fosse capitata  ad una persona anziana, questa, non avrebbe avuto la prontezza e la capacità di Serena nel telefonare e muoversi nel mondo digitale, quindi si sarebbe ritrovata senza medico curante.

La donna per ora ha segnalato l’accaduto all’ ordine dei medici di Roma, ma non è intenzionata a fermarsi. Tra l’altro, il figlio minorenne, in questo momento si trova in regime di quarantena fiduciaria, “Avrei potuto avere bisogno di tutto, e se avessi contratto il Coronavirus?

Quindi, secondo il tariffario una puntura potrà anche costare 20 euro (?),  ma dal proprio medico “di fiducia” è proprio quella che ci si aspetta di trovare. Soprattutto nel caos pandemico del momento, dove “abbandonare” una paziente, dovrebbe essere vietato se non dalla legge, da quel briciolo di morale rimasta,  con buona grazia di Ippocrate che si rivolterà nella tomba.

B.F.