CIVITAVECCHIA – “La determina dirigenziale del 30 dicembre, con la quale si avvia l’iter procedurale per l’affidamento a terzi del verde pubblico, fino ad ora in house a Csp, certifica che è ufficialmente iniziata la stagione degli incassi delle cambiali elettorali.
Altro non si giustifica come, con solerzia amministrativa inusuale per questa amministrazione paralizzata su quasi tutto, la gara di procedura negoziata ( rigorosamente sotto soglia e ad aggiudicazione diretta per non incorrere in rischi inutili) per affidare il “Servizio di manutenzione delle aree verdi di proprietà comunale” è stata indetta il giorno prima (30 dicembre 2020) della re-internalizzazione dello stesso (01 Gennaio 2021)”. È duro l’intervento del Partito democratico sul servizio del verde pubblico cittadino.
I dem ricordano come la vicenda Csp, con i passaggi in Consiglio Comunale e le delibere di fine ottobre riguardanti le autorizzazioni ai piani di risanamento, “compreso lo spacchettamento dei servizi più remunerativi, ha determinato la crisi di giunta e la spaccatura tra quello che resta della maggioranza uscita vincitore dalle ultime elezioni. Piano industriale – sottolineano – che il Partito democratico, attraverso la ferma opposizione dei suoi consiglieri comunali, ha da subito contestato ritenendolo, a ragione considerando i fatti odierni, il preludio ad uno spacchettamento partitario della azienda municipalizzata, rispondente a logiche di spartizioni concordate e obbligate piuttosto che alla necessità di salvaguardia del patrimonio pubblico. Ci domandiamo inoltre se nelle more del bando di affidamento, sia presente la cosiddetta “clausola di salvaguardia” per quanto riguarda il mantenimento dei posti di lavoro. Ovvero se le maestranze attualmente impiegate nel servizio del verde siano a rischio licenziamento oppure siano reimpiegate dalle aziende aggiudicatarie. Ricordiamo che passate amministrazioni di destra – hanno aggiunto – non hanno avuto alcuna remora a lasciare al proprio destino intere categorie di lavoratori, come quelli della ex Italcementi attualmente disoccupati e senza sussidi. Purtroppo temiamo che, a chi finalmente ha ottenuto di massimizzare gli investimenti politici, non importa nulla né della occupazione cittadina, ai minimi storici per una città pseudo industriale come la nostra, né tantomeno degli eventuali costi che cadrebbero sulla comunità in caso di fallimento della Csp”.
Il Pd fa quindi un appello alla mobilitazione di tutte le forze politiche, quelle sindacali e anche le associazioni di categoria “affinchè – hanno concluso – si impedisca che quello che adesso può sembrare un semplice affidamento a terzi non si trasformi in una vera e propria privatizzazione aziendale dagli esiti sociali ed economici drammatici per l’intera comunità, soprattutto in un momento difficile come questo e come quelli che verranno”.