ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: Dal 2016 al 2018, in soli due anni, l’Amministrazione comunale di Roma Capitale guidata da Virginia Raggi ha fatto fuori 9.111 alberi.
Più di mille nel centro storico.
Tante belle parole, tante belle intenzioni, ma la realtà parla di alberi tagliati – spesso senza motivo reso pubblico – e mai sostituiti.
Ben 153 alberi fatti fuori nel solo 2016, senza finora aver provveduto alla loro sostituzione, come evidenziato in vari casi fra cui l’abbattimento di un Platano forse secolare nel bel giardino pubblico di Via Gulli, angolo Via Faà di Bruno, nello storico Rione Prati, nonostante le proteste dei residenti e le istanze (5 e 12 dicembre 2016) del Gruppo d’Intervento Giuridico.
Oggi gli alberi fatti fuori non si contano più.
Fra gli ultimi, piuttosto allarmanti casi, il recente taglio dei Pini dell’alberata lungo Via San Gregorio, a due passi dal Colosseo e dal Foro, nel cuore di una delle aree archeologiche più importanti al mondo, forse privo delle necessarie autorizzazioni paesaggistiche e storico-culturali..
E il 6 e il 13 febbraio 2021 si vorrebbe proseguire in Viale Trastevere e sul Lungotevere dei Vallati, in pieno centro storico.
Cartelli sibillini (“D. D. N. VA/140/2021 del 27 gennaio 2021 prot. VA/9830/2021”) attaccati agli alberi e strisce di plastica da cantiere, nessuna spiegazione comprensibile per i cittadini-sudditi, splendido esempio dell’involuzione di un’amministrazione pubblica dichiaratamente votata alla trasparenza e dedita all’opacità.
L’intera zona è tutelata con vincolo paesaggistico e con vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), si ignora quali siano le motivazioni di tagli arborei che mortificano un luogo unico al mondo.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv, raccogliendo numerose segnalazioni indignate di residenti, ha inoltrato (4 febbraio 2021) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti, coinvolgendo il Ministero per i beni e attività culturali e il turismo, la Soprintendenza speciale per archeologia, beni culturali e paesaggio di Roma, il sindaco di Roma Capitale, il Dipartimento di Tutela ambientale di Roma Capitale, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale.
La Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma si è recentemente (nota prot. n. 51658 del 31 dicembre 2020) già espressa pesantemente sulla politica di gestione del verde di Roma Capitale: infatti “il Comune di Roma ha istituito un tavolo tecnico a riguardo: è necessario mettere in pratica le dichiarazioni di intenti, che oltre ai censimenti, attuino pratiche di conservazione sostenibili in modo che la trasformazione della configurazione del verde urbano avvenga in modo controllato e condiviso dalla cittadinanza“.
Come abbiamo già detto, di sicuro non finisce qui.
p. Gruppo d’Intervento Giuridico odv
Stefano Deliperi