VITERBO – Accoglienza calorosa, pur rispettosa delle regole, al Ceis San Crispino per la rappresentanza di soci dei Rotary Club Viterbo e Rotary Passport Distretto 2080 che hanno presieduto alla consegna dei 60 pasti donati alla struttura per la “conviviale diffusa” proposta dal Governatore Giovambattista Mollicone.
Gioia negli occhi dei ragazzi, una felicità che si nota anche senza vedere i sorrisi coperti dalle mascherine, emozione per don Alberto, anima del Ceis, che ha presentato ai ragazzi gli ospiti presenti: “Quando mi hanno contattato per chiedere se eravamo contenti di ricevere un pasto non sono stato capace di dire no – ha scherzato – perché è bello condividere ma anche essere scelti dal Rotary per un loro fine sociale.
Ricambiamo con le nostre uova fresche, che arrivano dal lavoro agricolo dei ragazzi”. Parole confermate anche dalla direttrice, dottoressa Ilaria Proietti: “Siamo sempre felici nel ricevere persone dall’esterno, un gesto che apre la comunità alla città e mostra cosa viene realizzato qui”.
La presidente del Rotary Club Viterbo Simona Tartaglia e Massimo Bordignon, per il Rotary Passport, hanno ricordato lo scopo della giornata: “Il Rotary day è il nostro compleanno, oggi è il 116° anniversario dalla fondazione, e siamo soliti fare festa.
Quest’anno, per rispettare le regole, il Governatore ha deciso di proporre una conviviale diversa, condivisa con una realtà cittadina e semi-virtuale.
Tra poco alcuni soci saranno al ristorante, mangiando lo stesso menù, e altri lo faranno da casa. È un modo per festeggiare insieme nel segno della solidarietà. Lo spirito è sempre lo stesso: è il rotariano che si deve impegnare in prima persona nel fare azioni solidali”.
Dopo la consegna, gli ospiti si sono ritirati a tavola mentre una rappresentanza di soci ha raggiunto il ristorante a San Martino al Cimino per un pranzo insieme, sempre nel rispetto delle regole imposte in questo periodo, collegandosi virtualmente con altri soci che hanno mangiato insieme il pasto dalla propria casa.
Un Rotary Day diverso ma altrettanto unico, merito della preziosa accoglienza ricevuta al Ceis San Crispino e della voglia di stare insieme anche in questo anno difficile.