Ufficiosamente sembrerebbe essere stata dimenticata dagli inquirenti che si occuparono dell’ultima inchiesta ma sorge il dubbio che ce ne siano anche delle altre
CIVITAVECCHIA – Il caso della cimice trovata sotto la scrivania del presidente dell’AdSP del Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino, continua a tenere alto il dibattito in città.
Sembra ormai appurato, anche se non è stato ufficializzato ancora nulla, che si sia trattato di una dimenticanza. Cosa assai grave perché se è stata dimenticata significa che, potenzialmente, potrebbero essercene altre.
L’ultima inchiesta che ha riguardato Molo Vespucci risale al periodo della discussa presidenza Di Majo (nella foto satirica) che, secondo fonti ben informate, avrebbe già presentato un esposto alla Procura di Civitavecchia per saperne di più su questa vicenda.
Come è stata posizionata? Ovviamente da esperti di polizia giudiziaria che, probabilmente, su mandato della Procura, hanno avuto accesso ai locali per poterla occultare.
Visto che il quel procedimento era indagata anche la ex segretaria generale Roberta Macii gli inquirenti ne avevano posizionata una pure lì?
Se fosse così è stata rimossa oppure anche quella è stata dimenticata?
Detto questo gli uomini dell’Arma dei carabinieri che stanno indagando verificheranno se su quella scheda Sim di trasmissione ci sia stato traffico anomalo dal momento della chiusura delle indagini a quando è stata ritrovata.
La scheda telefonica interna alla microspia fonica genera traffico telefonico sia in entrata che in uscita. Si attiva e disattiva da remoto. Dunque su questa vicenda bisognerà capire se si è trattato realmente di una mancanza di tempo per recuperare il materiale tecnologico occultato per la captazione ambientale delle voci, oppure ci sia oggi in corso un’attività investigativa che ha “fallato”.
Si tratta solo di attendere una risposta ufficiale che la Procura di Civitavecchia trasmetterà al presidente Pino Musolino per saperne di più.