Da Lugano a Milano vaccini “alternativi”: indagata la Ex-Or già protagonista con la Eco. Tech. nel Lazio

La Regione Lombardia, a differenza di quella del Lazio, ha consegnato tutti i documenti in Procura che ha già ipotizzato il reato di frode in commercio

MILANO – Si profilano nuovi grattacapi giudiziari in Italia per la Exor SA, azienda con base a Lugano (noi trovammo solo la cassetta delle lettere) che dal Registro di commercio del Canton Ticino, risulta specializza nel commercio di apparecchiature ortopediche, nonché nell’import-export di prodotti sanitari.

La società, riconducibile a un imprenditore milanese, Paolo Balossi (nella foto), era rimasta invischiata la scorsa primavera in una fornitura fantasma di mascherine sanitarie alla Regione Lazio e ora il suo nome figurerebbe fra coloro che negli ultimi tempi si sono proposti alla Regione Lombardia per fornirle vaccini contro il coronavirus tramite presunti mercati paralleli.

Sul presunto mercato parallelo si è mossa anche la Regione Lombardia, rivolgendosi alla Procura di Milano che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di frode in commercio. La direzione generale del Welfare riferisce di essere stata contatta da mediatori che avrebbero fatto proposte via e-mail a cui a cui però, è stato precisato, mai è stata data risposta. Una vicenda simile a quella già denunciata in Regioni.

A differenza di quanto avvenne con la Regione Lazio che non effettuò alcun tipo di controllo, le offerte (come detto, tutte respinte) giunte ad Aria Spa (centrale acquisti regionale), all’assessorato alla Sanità e anche direttamente al presidente Attilio Fontana, al vice presidente Letizia Moratti e all’ex assessore Giulio Gallera sono state trasmesse senza indugio alla Procura di Milano.

Stando agli atti giudiziari, consegnati al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e alle pm Maura Ripamonti e Bianca Maria Eugenia Baj, scrive il ‘Corriere della Sera’, una delle offerte “anomale” sarebbe giunta proprio dalla Ex-Or Sa di Paolo Balossi alle prese con un’indagine anche della magistratura ticinese inerente alla fornitura di mascherine italiane per 7,5 milioni di euro, pagate e mai arrivate alla Regione Lazio. Su questo filone, dove l’imprenditore avrebbe già incassato un’ingente somma pagata, sembrerebbe, da Sergio Mondin e Anna Perna (marito e moglie) titolari della società di luminotecnica Eco. Tech. srl con sede operativa a Frascati.

L’inchiesta a Lugano, aperta nell’aprile dello scorso anno, era scaturita dalla denuncia per truffa presentata da un noto avvocato svizzero per conto della società di Frascati, la Eco. Tech. Srl.

L’altra offerta sarebbe giunta dall’avvocato Giuseppe Cavallaro per conto del mediatore Luciano Rattà ma il broker farmaceutico respinge ogni accusa.

A veicolare una delle offerte, sempre secondo quanto scrive il ‘Corsera’, è stato il console onorario della Namibia, Petter Johannessen, che al quotidiano milanese ha dichiarato: ”Ho agito in piena trasparenza, il 3 febbraio in una mail a Letizia Moratti ho segnalato la possibilità di acquistare vaccini AstraZeneca: se le interessa questo è il contatto. Poi, però, non ho saputo più niente”. Il contatto sarebbe un operatore economico attivo nel sud della Francia.