Istituita Commissione d’inchiesta (manca il voto formale) sulla morte di Davide Rossi. Verità su chi ha depistato le indagini

La famiglia del manager di MPS spera che sia fatta luce sull’operato della Procura di Siena e sulle tante presunte omissioni emerse grazie alle inchieste giornalistiche

ROMA – Ormai è questione di ore. La votazione per la costituzione della Commissione d’inchiesta monocamerale per far luce sulla morte di Davide Rossi, il manager del Monte dei Paschi di Siena, è approdata ieri alla Camera grazie alla costanza del deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto (nella foto).

Oggi pomeriggio o al massimo nella giornata di domani sarà votata in aula.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Walter Rizzetto: “E’ approdato nell’Aula della Camera il testo a mia firma della proposta di una commissione d’inchiesta per la morte di David Rossi, ex manager del Monte dei Paschi di Siena precipitato in circostanze ancora sconosciute e controverse dalla finestra del suo ufficio. È agli occhi di tutti l’importanza di approfondire questo caso per ristabilire e ricostruire la verità e le eventuali responsabilità dietro alla tragica morte, su cui troppi errori sono stati commessi in fase di indagini. È per questo che il capogruppo di FdI Lollobrigida ha insistito per un veloce iter di esame e che i miei colleghi di partito Osnato, Lucaselli, Galantino sono intervenuti con forza a sostegno della proposta. Incisivo è stato anche il supporto di tutti gli altri gruppi politici in aula con gli interventi di Ascari e Sarti (M5S), Trano (Misto), Ceccanti (Pd), Ungaro (IV), D’Ettore (FI) e Zennaro (Lega). Sarà fatto un lavoro scrupoloso e corale affinché questa commissione d’’inchiesta raggiunga il suo obbiettivo, ovvero fare luce su molti elementi che ancora sono oscuri”.

La speranza è che lo stesso Walter Rizzetto venga nominato presidente della Commissione e possa mettere mano a quei segreti ancora gelosamente custoditi in qualche cassetto.

Avvocato Paolo Pirani, assiste il fratello di Davide Rossi

Droga, orge, festini hard che hanno coinvolto anche alcuni magistrati, hanno ulteriormente ingarbugliato una vicenda poco chiara. Occorre ricordare, cosa molto importante in questa vicenda, è stato il contributo dell’avvocato viterbese Paolo Pirani che assiste un familiare di Davide Rossi. Dalle sue indagini difensive (ancora in corso) sono emersi elementi che troveranno giusto spazio nei dossier che la Commissione d’inchiesta, appena nominata, comincerà a realizzare.

Da Siena a Viterbo passando per Genova nessuno degli inquirenti ha voluto cercare la verità fino in fondo. L’appello della famiglia ha trovato però sponda nella politica che, come nel caso Regeni, dovrà fare luce su questa altra disastrosa pagina della magistratura italiana.

 

COMMISSIONE DAVIDE ROSSI