L’ex braccio destro del presidente Di Majo l’aveva denunciato per tentata estorsione e diffamazione aggravata a mezzo social. La difesa: “Accuse non fondate e strumentali, adesso paghi”
CIVITAVECCHIA – Ieri mattina si è tenuta, davanti al giudice per le udienze preliminari Francesco Filocamo, l’udienza nei confronti di Jurij Pierotti per il quale la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per i reati di tentata estorsione e diffamazione, aggravata dalla pubblicazione attraverso il social network facebook.
Sentenza di non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste. Ad accusarlo, in particolare, era stata l’allora datore di lavoro, ossia la ex segretaria generale dell’Autorità di sistema portuale, Roberta Macii, quando era ancora alla guida dell’ente insieme all’ex presidente Francesco Maria di Majo.
Una serie di denunce, compresa quella per stalking che nel corso dell’istruttoria furono accorpate ed in parte derubricate.
La vicenda era nata quando la segretaria Macii entro in contrasto con Pierotti circa l’addebito diretto sullo stipendio di alcune somme stabilite dal Tribunale e legate alla vita privata di Pierotti.
Una decisione inaspettata, come commentato dal legale di Pierotti, l’avvocato Alessio Fabi.
“Non ci aspettavano che già in preliminare – ha spiegato – si arrivasse ad un esito del genere. Attendiamo comunque le motivazioni. Con questo atto termina un lungo periodo di persecuzione e mobbing nei confronti del mio assistito che era finito nel mirino del management solo per ritorsione all’attività politica del padre. Valuteremo cosa fare una volta che avremo le carte in mano”.