Chiusa questa vicenda sarà rivista tutta la catena di potere del Partito Democratico ciociaro
ROMA – Prima delle frasi di circostanza rilasciate alla stampa, il Governato del Lazio, Nicola Zingaretti, avrebbe fatto una sfuriata clamorosa.
Il tutto avviene, ovviamente, dopo due settimane di tensione causata dallo scandalo ribattezzato: “concorsopoli”.
Nicola Zingaretti a caccia di teste. A pagare per le assunzioni politiche confezionate dalla presidenza del Consiglio regionale ieri è stato Mauro Buschini.
Il numero uno dell’aula della Pisana in mattinata si è visto con i colleghi del gruppo Pd e poi ha annunciato le sue dimissioni. Ma non è finita qui: tra oggi e domani potrebbero seguirlo il resto dei consiglieri che compongono il suo ormai ex ufficio.
La vicenda vede una decina di politici dem, segretari del Pd di piccoli comuni laziali e collaboratori di consiglieri regionali tra i 16 assunti da Allumiere. La stessa procedura ha interessato Guidonia e un paio di nomi in quota 5S e Lega.
Si tratta degli stessi partiti che esprimono i vicepresidenti del Consiglio, Devid Porrello e Giuseppe Cangemi, di cui chiedono le dimissioni i consiglieri di Fratelli d’Italia: “La nostra iniziativa per fare chiarezza – commenta il capogruppo Fabrizio Ghera – trova conferma nelle dimissioni di Buschini. Le procedure vanno annullate in autotutela e tutto l’ufficio di presidenza deve fare un passo indietro”.
La Lega (che oltre a Cangemi ha anche Daniele Giannini in presidenza) fa resistenza. Mentre Michela Di Biase, ex capogruppo Pd in Campidoglio e moglie del ministro Franceschini, e Gianluca Quadrana della lista civica Zingaretti sarebbero pronti a lasciare.
Altro regolamento di conti in vista tutta interna al Partito Democratico ciociaro. Una catena di potere da smantellare. Chiacchierato e radicato in un sistema che non piace più a nessuno. Una lobby di potere che sta mettendo a rischio il futuro della Regione Lazio ma anche quello di Zingaretti che rischia di rimanere stritolato dai disastri compiuti dai suoi fedelissimi. Prima le mascherine, poi le discariche di Valter Lozza e della dirigente vice sindaco di Vetralla (in quota Pd) Flaminia Tosini e per chiudere questa della concorsopoli che riserverà altre sorprese.