Sui social impazzano gli inviti a votare PD (te credo) del “vecchio” Vittorio noto per la sua attività da “partigiano”
ALLUMIERE – Auguri ad Angelo, assunto grazie alla graduatoria (regolare) di Allumiere. Il padre, Vittorio, vincitore di concorso in consiglio regionale nel 2009, è anche Presidente del Parco di Bracciano-Martignano.
A distanza di 11 anni un altro Lorenzetti viene assunto a tempo indeterminato dal Consiglio regionale. Vittorio (padre) venne assunto con il concorso, regolarissimo e senza alcuna ombra, bandito direttamente dalla Pisana (a differenza di quanto avvenuto in questa occasione, con l’utilizzo della graduatoria di Allumiere). Oggi tocca al figlio, Angelo, che fino a dicembre 2020 era nella Segreteria della Presidenza (collega di papà, quindi) nel regno del fu “Re” Buschini, assunto con contratto a tempo determinato.
Anche lui, come molti suoi colleghi, ha raccolto l’invito del sindaco di Allumiere Antonio Pasquini, che alcuni mesi fa ha avviato il concorso per la ricerca di personale per il suo comune. In prima battuta (14 dicembre) sembrava che il sogno del giovane Angelo si fosse infranto perché la graduatoria varata dai commissari lo aveva escluso dai vincitori.
Invece, alcuni giorni dopo, quasi a voler dar forza al proverbio che dice “Non tutti i mali vengono per nuocere”, il Consiglio regionale chiama Allumiere e pesca dalla graduatoria del piccolo comune 16 persone per l’assunzione a tempo indeterminato. E Angelo Lorenzetti, piazzato in posizione n. 26, riesce ad entrare grazie anche alla rinuncia di 8 candidati, tra cui Manunta e Palumbo (assunti pochi giorni dopo a Guidonia), meglio piazzati di lui.
E’ andata bene, meglio il viaggio in compagnia alla Pisana che in solitudine ad Allumiere.
Come detto Vittorio Lorenzetti è stato uno dei vincitori dell’ultima serie di concorsi in Consiglio regionale del Lazio, indetta nel 2009, quando la legislatura Marrazzo si stava avviando alla sua naturale conclusione. All’epoca, sulla vicenda, intervennero due consiglieri regionali che portarono all’attenzione dell’opinione pubblica alcuni passaggi che, fin dalla preselezione, erano apparsi poco chiari.
Soprattutto il fatto che, su una procedura, avevano presentato domanda 12.140 concorrenti ma “solo 85 sono risultati idonei, di cui 21 lavoravano già in Regione”. Tra questi proprio Vittorio Lorenzetti, che all’epoca lavorava con contratto a tempo determinato nell’Ufficio di Presidenza della Pisana.
I fatti, però, hanno dato ragione ai vincitori di concorso e la polemica si è subito chiusa. Ribadiamo, quindi, che la procedura fu regolarissima.
Vittorio Lorenzetti è un nome noto del vecchio PDS: consigliere provinciale e vicepresidente della Commissione Lavori pubblici sotto la Giunta Fregosi (la prima eletta direttamente dai cittadini), è stato sempre per i Dem (nelle loro varie denominazioni) consigliere comunale a Campagnano di Roma dove ha anche ricoperto il ruolo di assessore ai Servizi sociali.
Lo stesso è attualmente Presidente del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano (Nominato con decreto del Presidente Zingaretti n.T00231 del 28 settembre 2018).
Negli anni, poi, oltre all’incarico nel Parco, Lorenzetti senior ha continuato a lavorare nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, prima con Leodori e poi con Buschini.
Adesso, finalmente, è stato raggiunto dal figlio Angelo che, con la regolarissima procedura che ha portato all’assunzione alla Pisana utilizzando la graduatoria di Allumiere, e che ha fatto infuriare Matteo Orfini e Nicola Zingaretti, dovrebbe occuparsi dell’Ufficio “Relazioni con il Pubblico”.
Alle dipendenze, quindi, della Responsabile dell’anticorruzione e Trasparenza, la consigliera comunale di Trevignano Romano, Barbara Dominici. Che sembra non voler mollare la poltrona ben pagata (110 mila l’anno + altre 30mila di premio sulla retribuzione), a differenza di quanto è stato fatto dal Presidente del Consiglio, Mauro Buschini e dal Vicecapo di Gabinetto della Pisana, il potentissimo Paolo Bianchini.
Vittorio Lorenzetti per anni ha aggiunto, al suo stipendio già rimpinguato dall’indennità dell’Ufficio di Presidenza, anche l’incarico nel Parco di Bracciano. Angelo si dovrà accontentare (soltanto) dello stipendio della regione.