Dopo lo scandalo, le polemiche e lo scaricabarile degli ultimi giorni, se il primo cittadino non dovesse dimettersi, gli alleati pronti a votare la sfiducia e tornare alle urne
ALLUMIERE – Riceviamo e pubblichiamo: Quattro anni or sono, dopo un lungo periodo di ferma opposizione all’amministrazione Battilocchio, abbiamo deciso di entrare in coalizione con il partito democratico e di supportare la candidatura a Sindaco di Antonio Pasquini, riuscendo anche ad eleggere due nostri rappresentanti.
L’intenzione era quella di portare avanti un progetto di rinnovamento dal basso che avesse a cuore il bene del paese e della collettività.
Circa un anno fa, per puntare ancora più decisamente in quella direzione e per consolidare maggiormente quell’intesa, sempre mantenendo in consiglio comunale la nostra identità di Movimento nel rispetto del nostro elettorato, alcuni di noi sono entrati nel PD.
Un’iniziativa che, in prima battuta, vista l’apertura al cambiamento che abbiamo riscontrato nei membri del partito, la loro propensione al dialogo e l’unione di intenti, che in gran parte ci accomunava, prometteva di essere molto fruttuosa.
Quello che sembrava profilarsi era l’orizzonte comune di un’azione politica al totale servizio del bene del paese.
L’ambiente collaborativo che abbiamo trovato nel circolo sembrava tener fede, non solo allo spirito democratico del partito, ma anche alla strategia del gioco di squadra che ci era stata prospettata al momento del nostro inserimento. Solo un problema: si giocavano due partite.
Due partite!
Perché in parallelo alla nostra ci siamo sempre più resi conto che il sindaco ne giocava una tutta sua.
L’ingenuità di aver creduto di poter varcare i confini dell’altro campo senza prendere la scossa la giustifichiamo con la nostra buona fede; siamo invece un po’ più severi con noi stessi al pensiero di non aver stigmatizzato con più forza i ripetuti e bruschi inviti da parte di Pasquini a continuare la festa, ma senza muoverci dal tavolo dei bambini.
Ma che si fa al tavolo dei grandi? Non lo sappiamo!
Abbiamo visto che quel tavolo porta da Giletti, da Giordano, sul Fatto Quotidiano, su Repubblica e chi più ne ha più ne metta.
Si sogna in grande, dunque, grosse soddisfazioni.
Però quando si fanno le cose in grande poi bisogna esserne all’altezza e quanto si legge e soprattutto si vede sui principali media nazionali lo riteniamo (al netto delle accuse tutte ancora da dimostrare e su cui dovranno essere gli organi competenti a fare chiarezza) francamente imbarazzante e molto oltre la nostra soglia di tolleranza.
Non rimane altro da fare, quindi, che abbandonare questa esperienza, ritirando il gruppo dal consiglio e sfiduciando di fatto il Sindaco, che invitiamo a fare un passo indietro nel rispetto delle istituzioni che rappresenta.
Non abbiamo fatto alcuna pressione nei confronti dei nostri consiglieri comunali su come comportarsi in questo frangente. Non l’abbiamo fatto perché li conosciamo e quindi sappiamo che i loro valori sono i nostri valori.
In più siamo coscienti di come il loro modo di intendere la politica sia esattamente all’opposto della teoria dei tavoli separati.
E nel mondo degli opposti, un passo indietro ne vale tre avanti.
F.to Lista Civica “Fontana Tonna”