Le Procure di Roma e Civitavecchia fanno sequestrare dai militari i fascicoli relativi a tre concorsi. Indagini anche sul “filo rosso” che lega la Regione Lazio con la Ciociaria
ALLUMIERE – La trasmissione andata in scena ieri sera su La7 e condotta da Massimo Giletti, Non è l’Arena, ha provocato una serie di reazioni a catena iniziate questa mattina.
Appena aperti gli uffici comunali i militari dell’Arma dei Carabinieri, su mandato delle Procure di Roma e Civitavecchia, hanno acquisito e sequestrato tutti gli atti relativi agli ultimi tre concorsi banditi dal Comune di Allumiere. Si va da quello per funzionari, a quello da geometra e poi impiegati categoria C1 (quello dello scandalo).
I giornalisti di “Non è L’arena” hanno messo in evidenza molte criticità ed evidenziato come la maggior parte delle persone assunte siano direttamente collegate al Partito Democratico ribattezzato Partito D’Allumiere.
Non solo. A fare la parte del leone uomini e donne (sempre del Partito Democratico) provenienti dalla ciociaria e di una specifica corrente romana.
Gli inquirenti stanno cercando di capire chi possa essere stato l’artefice di questo straordinario puzzle che ha permesso a persone come Andrea Palladino, Massimo D’Orazio, Matteo Manunta, le gemelle Carlini e tanti altri ancora di ottenere il famoso posto fisso.
Sarà una vera e propria caccia all’uomo e le dimissioni immediate di Mauro Buschini dall’ufficio di presidenza assumo un aspetto ben diverso alla luce di quest’azione di forza delle due Procure.
Non solo. Intorno alle 15 di questo pomeriggio, e fino alle 20, il presidente della commissione che ha svolto le varie fasi del concorso, Andrea Mori, è stato ascoltato dai carabinieri di Civitavecchia in caserma.
Al momento ancora non è chiaro in che veste sia stato interrogato (persona informata sui fatti o indagato), certo è che ha avuto a disposizione molto tempo per spiegare agli inquirenti come sono andate realmente le cose.
Tutti ormai hanno capito che né il presidente della commissione né tantomeno il sindaco di Allumiere abbiano potuto architettare un’operazione così articolata e complessa.
Cominciano ad emergere altre figure, altri nomi, altri personaggi che potrebbero stravolgere anche gli asset politici regionali.
Certo è che adesso la posizione del sindaco Antonio Pasquini si è fatta delicatissima e il fatto che sia un uomo dell’Arma non sta giocando a suo favore. Proprio perché uomo della Virgo Fidelis con lui gli uomini dell’Arma saranno ancora più severi e intransigenti.
Appare evidente che prima di venerdì, data in cui è fissato il consiglio comunale, Pasquini possa maturare la decisione di gettare la spugna per tutta una serie innumerevoli di ragioni.
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