ROMA – I carabinieri del Nas hanno oscurato 92 siti, collocati su server esteri, che facevano pubblicità e vendevano anche farmaci anti Covid, acquistabili solo in farmacia con la prescrizione medica.
Altri due siti vendevano non solo farmaci ma anche anabolizzanti e prodotti «brucia grassi» considerati pericolosi. Con quello di oggi salgono a 121 i provvedimenti sinora eseguiti nel corso del 2021 dai Nas. L’operazione di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico, è stata condotta di concerto con il ministero della Salute.
Messi in vendita, oltre a una serie di farmaci recanti diverse indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché vendibili solo in farmacia da parte di farmacista abilitato, i carabinieri del Nas hanno scoperto l’offerta di medicinali contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da Sars-Cov-2 come gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, sui quali l’Aifa nel dicembre 2020 ha pubblicato una scheda aggiornata contenente elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto tra benefici e rischi sul singolo paziente, e gli antivirali lopinavir/ritonavir, di cui la medesima Agenzia regolatoria ha sospeso l’utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici.
In vendita nei siti bloccati anche l’antivirale ribavirina, per la quale è stato autorizzato l’uso compassionevole limitatamente a pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al Covid-19, l’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’Aifa ha diramato una scheda che offre elementi necessari per una corretta prescrizione e per valutare il rapporto tra benefici e rischi sul paziente, gli antinfiammatori colchicina, oggetto di uno studio sperimentale nel trattamento del Covid-19, e indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può cagionare gravissimi effetti collaterali, nonché la colchicina, utilizzata per alleviare il dolore da attacchi acuti di gotta, per la quale l’Aifa ha autorizzato uno studio clinico che mira a valutare l’efficacia e la sicurezza del principio attivo nel ridurre il tasso di ospedalizzazione di pazienti domiciliari con infezione sintomatica da Sars-Cov-2. E ancora, farmaci a base di umifenovir, un principio attivo antivirale per il quale l’Agenzia Italiana del Farmaco ha già da tempo precisato l’assenza di autorizzazione nella Ue e la mancanza di evidenze scientifiche sull’efficacia nel trattamento e nella prevenzione del Covid-19.