Fascicolo di indagine consegnato al sostituto procuratore Alessandro Gentile che si occuperà dell’inchiesta. Giovedì prossimo consiglio comunale per Pasquini dopo lo scandalo
CIVITAVECCHIA – Il capo della Procura della Repubblica di Civitavecchia, Andrea Vardaro, ha affidato l’inchiesta sulla “concorsopoli” di Allumiere al suo sostituto Alessandro Gentile.
Le indagini di polizia giudiziaria sono sotto il diretto controllo degli ufficiali dei carabinieri in servizio nella Compagnia di via Antonio da Sangallo.
Una mole impressionante di carte da leggere e una lista lunghissima di persone da ascoltare. Ma v’è di più. Al vaglio anche la posizione militare del sindaco di Allumiere, Antonio Pasquini.
Il suo atteggiamento pare non sia piaciuto affatto ai suoi superiori e l’aver minimizzato quanto accaduto fino ad oggi non sta giocando a suo favore.
La sua posizione di sindaco, al momento, lo tiene al sicuro da eventuali trasferimenti in altre sedi ma, nel caso dovesse essere iscritto sul registro degli indagati (cosa assai probabile), rischierebbe l’apertura di un procedimento disciplinare con conseguenze pesanti sul suo foglio matricolare. Dal punto di vista disciplinare i carabinieri non sono certo la Forestale sciolta da qualche anno. Se decidono di punirti lo fanno in modo pesante.
Intanto la maggioranza che governa ad Allumiere si prepara ad affrontare non la propria coscienza ma le opposizioni nel consiglio comunale convocato giovedì prossimo. Il consiglio si svolgerà, da quanto trapela, in un locale più piccolo. Questo per impedire ai giornalisti di presenziare in diretta al dibattito.
Arriveranno comunque una pioggia di richieste di accredito da parte di giornali e televisioni così come il pomeriggio in piazza sarà sicuramente animato da telecamere, esponenti politici regionali che, per sostenere i loro rappresentanti, hanno già annunciato la loro presenza ad Allumiere.
Durante il dibattito sarà chiesto al sindaco di spiegare che fine abbiano fatto due delibere al momento introvabili che riguardano i compensi elargiti alla commissione che ha compiuto il pastrocchio.
Si tratta delle delibere 1782 e 1784 del 2020 da 7mila euro ciascuna.
Poi c’è l’altra cosa che sta mettendo imbarazzo e riguarda le deposizioni di alcuni testimoni sulle famose pause pranzo all’Ideale, da Vitale, la Nassa, Shatokhina e così via.
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Alcuni candidati avrebbero dichiarato ai carabinieri alcuni particolari “strani” avvenuti proprio durante le pause pranzo che la commissione era solita prendersi fronte mare e con libagioni a base di pesce fresco.