Santa Marinella – Maltrattamenti nella rsa “Santa Marinella”, dura condanna della Cgil

“Auspichiamo che con la Regione Lazio si possa concretizzare al più presto quanto comunemente condiviso e siglato”

SANTA MARINELLA –“La notizia appresa sui fatti accaduti nella RSA di Santa Marinella lascia a tutti una profonda amarezza, sconforto, indignazione e anche incredulità per come sia possibile arrivare a tanto, avendo come lavoro una missione; accudire e proteggere persone fragili nell’ultimo percorso della vita.

La Cgil tutta condanna chi si macchia di tali crimini auspicando che, qualora i fatti vengano confermati dalle indagini, si arrivi ad una condanna esemplare”.

Lo affermano Stefania Pomante, Cgil,  Miranda Perinelli Spi-Cgil ed Emanuela Nucerino Fp Cgil che precisano che, “nel rispetto del nostro Statuto, qualora tra gli indagati vi fossero iscritti alla nostra organizzazione, saranno immediatamente sospesi, in attesa della pronuncia della magistratura”. “Siamo convinti come sindacato, – aggiungono – che le parole se pur importanti per la denuncia, non risolvono però il problema perché come sappiamo purtroppo non è stato il primo caso di maltrattamenti e non sarà neanche l’ultimo se non verranno presi provvedimenti seri dalle Istituzioni che hanno potere legislativo in tal proposito. Per questo sulle RSA e su un nuovo modello di assistenza socio-sanitaria e di cura delle persone abbiamo firmato con la Regione Lazio esattamente il 30 settembre 2020 un protocollo di intenti su come intervenire in materia, promuovendo l‘apertura di RSA pubbliche e chiedendo di aumentare di almeno di mille unità i posti residenziali e semiresidenziali per anziani”.

“In attesa che ciò si realizzi – aggiungono i rappresentanti della Cgil – occorre garantire, anche a tutela dei tanti lavoratori onesti, che quotidianamente operano in situazioni disagiate, in carenza di organico, con turni massacranti e con contratti cosiddetti “pirata”, corrette condizioni lavorative, adeguata formazione, riconoscimenti professionali, retribuzioni adeguate superando quel dumping contrattuale nella sanità accreditata ed in particolare nelle RSA. Inoltre importante punto del protocollo siglato è quello di implementare l’attività di controllo e monitoraggio delle RSA e delle Case di Riposo. L’attuale sistema di comitati di partecipazione non è sufficiente, servono modifiche viste le criticità emerse, come ad esempio istituire un organismo denominato di Garanzia e Qualità in ogni struttura, composto da un referente Asl, le OO.SS. più rappresentative dei pensionati, da un rappresentante dei lavoratori, un rappresentante degli ospiti, uno dei familiari, e uno delle strutture private accreditate. Deve anche essere istituito un ascolto sugli standard organizzativi e qualitativi all’interno di ogni struttura”.

Queste le principali richieste formulate dal sindacato unitariamente e siglate con la Regione Lazio, con la istituzione di un tavolo permanente con gli assessorati alla Sanità, alle Politiche sociali, Welfare ed EE.LL. “Pertanto – concludono dalla Cgil – riteniamo che, se non si ripristina quanto tolto alla sanità e all’assistenza pubblica, a favore del privato, in termini di risorse, difficilmente si troveranno soluzioni. Per ultimo, ma non perché ultima di importanza, chiediamo alle Istituzioni competenti, alla Regione Lazio di verificare la congruità degli accreditamenti precedentemente affidati ai privati, e alle Asl territoriali di intensificare i controlli in queste strutture auspichiamo che con la Regione Lazio si possa concretizzare al più presto quanto comunemente condiviso e siglato, per noi obiettivo da perseguire, e che non rimangano solo buoni propositi e null’altro”.