Tarquinia – Minacce di morte e ordigno esplosivo (finto) davanti casa di un dirigente comunale

Gli uomini del commissariato hanno iniziato le indagini. La vicenda legata alle ordinanze di demolizione dei manufatti abusivi in località San Giorgio. Dalle telecamere di videosorveglianza si potrebbe risalire all’autore delle minacce e del finto pacco bomba

TARQUINIA – Prima la lettera poi una scatola di scarpe nastrata hanno allarmato una dirigente comunale di Tarquinia. Lettera ovviamente fitta di minacce esplicite alla persona e i suoi familiari. La scatola delle scarpe presa in consegna da gli uomini del locale commissariato di polizia che, una volta aperto con le cautele del caso, hanno rinvenuto un ordigno rudimentale che conteneva una bottiglia, una miccia e della polvere da sparo. Gli inquirenti l’hanno definita una sorta di materiale cinematografico in quanto palesemente e fortunatamente finta. Una messa in scena che quello che deve provocare in una persona, cioè paura e timore, sortisce lo stesso effetto.

Come detto, il dirigente comunale in questione, è responsabile di tutti gli atti amministrativi che riguardano la zona residenziale di San Giorgio. Ordinanze di demolizione e acquisizione dei lotti che non rispettano le prescrizioni. Queste le cose rivendicate da quel foglio fitto di minacce.

Il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, raggiunto telefonicamente visto che le minacce, anche se fatte al dirigente, sono rivolte anche a lui che ha deciso di usare la mano dura contro l’abusivismo edilizio a San Giorgio e ci ha detto: “Al momento ho molte meno informazioni delle vostre. Stiamo collaborando con le forze dell’ordine e faremo in modo che chiunque sia stato l’artefice di questo vile atto di intimidazione sia scovato e assicurato alla giustizia. Abbiamo un buon sistema di videosorveglianza in città e spero che dalle immagini si possa risalire all’autore del gesto”.

Chi può essere stato a compiere un gesto così clamoroso?

“Al momento non ne abbiamo la minima idea. I contenziosi a San Giorgio sono numerosi e il caldo può aver dato alla testa di chiunque”.