CIVITAVECCHIA – Nonostante il basso numero di casi presenti in città la Asl Roma 4 resta in guardia perché le varianti delta, o indiana, e lambda, o peruviana, sono arrivate a Civitavecchia.
Un avvertimento è arrivato nei giorni scorsi dell’Ecdc che ha messo in guardia su una “altissima probabilità” che la variante delta diventi dominante a breve nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (See) prevedendo per la fine di agosto che il 90% delle nuove infezioni da Sars-CoV-2 in Ue-See sarà causato da questa variante.
Un argomento di cui si sta parlando molto a livello nazionale e regionale cercando di capire come essere pronti a fare fronte a questa nuova minaccia data l’altissima trasmissibilità della variante indiana. L’assessore alla sanità alla Pisana Alessio D’Amato ha detto: “Necessario correre più della variante e utilizzare tutti i vaccini a disposizione completando il percorso vaccinale”.
Senza voler fare allarmismo è inutile però negare che la preoccupazione ci sia ed è concreta, al punto che la Asl Roma 4 sta attuando protocolli differenti e più stringenti, come già successe per la variante inglese.
Su Civitavecchia, infatti, sono presenti sia la variante indiana – già da circa quindici giorni – che quella peruviana, recentemente dichiarata di interesse dalla Oms, mentre nel Distretto 4 è presente quella brasiliana.
Dalla Asl spiegano che se ne sta contrastando la diffusione con un contact tracing molto serrato data l’alta trasmissibilità, il 60% in più per la variante delta. Per arginare la diffusione, quindi, si sta agendo con un monitoraggio stretto su contatti e positivi mentre dall’altro lato c’è un ulteriore sprint sulla campagna vaccinale. I positivi sono cittadini italiani.