FROSINONE – Nei concorsi ex primari UOC (unità operativa complessa) nel periodo 2015-2019 (gestione commissariale dott. Macchitella) omesse le obbligatorie autodichiarazioni previste dalla normativa vigente. La Procura si è già mossa. Il silenzio assordante del Responsabile Anticorruzione e Trasparenza dell’Azienda.
Sembra dunque imminente una nuova tegola sulla Asl di Frosinone per una serie di procedure concorsuali su cui ci sarebbe, da qualche tempo, anche l’interesse della Procura.
Parliamo delle procedure concorsuali per Direttori di UU.OO.CC. nella ASL di Frosinone nel periodo 2015-2019.
All’attenzione degli inquirenti ci sarebbero (per ora) le illegittimità per violazione di norme procedurali. Nel silenzio assoluto di tutti, stampa compresa, che, come abbiamo raccontato nei mesi scorsi, il più delle volte ha ricevuto dalla Direzione Generale ciociara svariati contributi per campagne di comunicazione.
Nel periodo Commissariale 2015-2019 la Asl di Frosinone è stata affidata al Dott. Luigi Macchitella su decreto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Chissà se il Presidente della regione è a conoscenza di come sono stati conferiti gli incarichi di Direttore di Unità Operativa Complessa (ex primari UOC) nel periodo 2015 al 2019. E se è a conoscenza dell’inchiesta su cui da ben 3 anni lavora la Procura di Frosinone e su come sono state applicate le “Linee di indirizzo in applicazione del D.L.n.158/2012” da lui stesso proposte e approvate in Giunta nel 2013.
Andiamo con ordine: il D.P.R. 9/5/1994 n 487 all’art. 11 così recita: i componenti della commissione “presa visione dell’elenco dei partecipanti, sottoscrivono la dichiarazione che non sussistono situazioni di incompatibilità tre essi ed i concorrenti ai sensi degli artt. 51 e 52 del C.P.C”.
La delibera giunta regionale Lazio n’ 174/2013 nel recepire la vigente nuova normativa stabilisce che: “A seguito delle operazioni di sorteggio, l’azienda provvede all’accertamento dei requisiti nei confronti dei componenti della commissione e verifica la sussistenza di cause di incompatibilità o di altre situazioni nelle quali potrebbe essere compromessa l’imparzialità del giudizio (non può non rientrarvi la conoscenza tra commissari e candidati), a tutela del buon andamento e della trasparenza della procedura selettiva con particolare riferimento agli artt. 51 e 52 c.p.c. “…” AII’atto dell’accettazione della nomina, sulla base di apposita modulistica predisposta dall’azienda redatta in conformità alle disposizioni sopra richiamate, l’interessato dovrà dichiarare di non trovarsi nelle condizioni di cui sopra o di non trovarsi in situazione, attuali o anche solo potenziali, di conflitto di interessi rispetto allo svolgimento del proprio operato”.
Inoltre l’ANAC, nella delibera n. 209 del 01/03/2017, ha evidenziato che la valutazione della ricorrenza di una causa di incompatibilità di cui all’art. 51 C.P.C. spetta all’amministrazione che deve effettuare uno stringente controllo sulle autocertificazioni rilasciate dai commissari, le quali devono riportare l’indicazione della tipologia di eventuali rapporti a qualsiasi titolo intercorsi o in essere con i candidati.
In particolare il conflitto di interessi può esprimersi non solo in termini di grave inimicizia nei confronti di un candidato, ma anche in tutte le ipotesi di peculiare amicizia o assiduità nei rapporti rispetto ad un concorrente (personali, scientifici, lavorativi, di studio).
A seguito di controlli effettuati dall’autorità giudiziaria, sembrerebbe che nei fascicoli di alcuni concorsi mancherebbero le obbligatorie autodichiarazioni previste dalla normativa vigente. Si tratta delle procedure dei Direttori nei concorso UOC Simit, UOC Otorino, UOC Neurochirurgia, UOC Ortopedia Cassino, UOC Ortopedia Sora, UOC Chirurgia Generale, UOC Radiologia, UOC Pediatria, UOC Ematologia.
In alcuni casi sarebbero mancati le dichiarazioni di esclusione delle cause di incompatibilità, in altri casi sembrano esserci dichiarazioni non conformi alla delibera regionale 174/2013 e in un caso mancherebbe anche il verbale del sorteggio della commissione esaminatrice.
In base alla legge vigente, la mancanza delle autodichiarazioni, essendo propedeutiche ai fini della legittimità del procedimento amministrativo, non può che causare la nullità dell’intera procedura concorsuale. Principalmente per due motivi: sia per violazione della normativa, sia perché attraverso queste omissioni non è stato possibile (e non lo si saprà mai) sapere se i commissari avevano o meno cause di incompatibilità e/o rapporti con i candidati risultati vincitori.
Perché non sono state prodotte le autocertificazioni?
Perché la Asl non ha preteso la presentazione delle stesse?
E la regione Lazio cosa ha fatto in questi anni per far rispettare le “Linee di indirizzo in applicazione del D.L.n.158/2012” deliberate con DGR 174 del 2013?
A queste domande darà molto presto una risposta la Magistratura.
Di certo nessuna risposta arriverà dall’Ufficio Anticorruzione e Trasparenza della Asl di Frosinone che sembra, da anni, dormire sonni tranquilli. Nel novembre del 2019 l’incarico è stato assegnato al dott. Francesco Giorgi, di cui ricordiamo un aneddoto che dovrebbe far capire quanto conta la trasparenza nella Asl ciociara. Il 27 febbraio 2015 l’allora Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Storace, presentò una question time per protestare per l’assenza di trasparenza all’interno della Asl di Frosinone.
All’epoca il responsabile della Trasparenza era lo stesso Giorgi che, interpellato dalla stampa sulla richiesta fatta da Storace che da lì a qualche giorno sarebbe stata discussa nell’Aula della Pisana, rispose testualmente: “Ci siamo scontrati fisicamente nel 1978. Facemmo a pugni all’università, all’epoca in cui la frequentavo a Roma. E se dovessi rispondergli l’istinto sarebbe quello di mettermi in macchina ed affrontare la questione faccia a faccia come si faceva in quegli anni”.
Ecco come reagiscono gli uomini nominati da Zingaretti quando qualcuno chiede trasparenza negli atti.
Se lo avesse fatto qualcuno di destra?
Giorgi, invece, vantando un passato da consigliere provinciale di Rifondazione Comunista, non solo è rimasto al suo posto, ma più avanti ha ottenuto l’importante incarico di Responsabile Unico della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza della ASL di Frosinone
Prossimamente entreremo nel merito di tutte le procedure e nel dettaglio dei nomi che sono andati ad occupare le prestigiose caselle assegnate durante la gestione Macchitella che, ricordiamo, è stato catapultato nella Asl di Frosinone per preciso volere (decreto del Presidente) di Nicola Zingaretti.
Dopo l’esperienza Isabella Mastrobuono che, molti lo ricordano, non è mai entrata nelle simpatie dei politici locali. A differenza del dott. Macchitella. Anche in questa occasione Zingaretti dirà: non lo sapevo? non c’ero?