Il Civitavecchia Summer Festival inizia col “teatrino” del sindaco Tedesco. Presentato un cartellone che non c’è (video)

Forse c’è Mario Biondi il 14 agosto. Forse c’è Ghemon con tre comici che in un paese vicino fanno pagare 40 euro ma che qui si esibiranno gratis. Toni Servillo, Vittorio Sgarbi ma niente Moricone (data e spesa spostata a novembre). Se non fosse morto Stefano D’Orazio avrebbero portato i POOH?

CIVITAVECCHIA – Oggi era il grande giorno della presentazione del cartellone quasi estivo tanto atteso. Convocata la conferenza stampa per le 15 e 30. Posticipata alle 16. Tutti pensavano che fosse la mezz’ora necessaria per gli ultimi aggiustamenti del cartellone affidato alla Pubblimondo, società della moglie di Cristian Viola (lui non può risultare in prima persona).

Invece il colpo di scena degno della miglior “Carramba che sorpresa” è arrivato dopo pochi minuti dall’inizio della conferenza stampa.

Il cartellone non è pronto e non è stato consegnato alla stampa. Doveva venire il figlio di Enio Morricone ma non verrà. Dovrebbe venire Mario Biondi il 14 agosto (forse) e anche un famosissimo cantante per i giovani, tale Ghemon, Michele Bravi e Santalucia (un in più da oltre 100mila euro).

La conferenza stampa prende subito una piega sbagliata quando la collega de Il Messaggero chiede perplessa il perché di una conferenza stampa senza un brogliaccio di massima degli eventi.

La gestione degli eventi, da quanto si è capito, inizierà il 30 luglio non si sa bene con cosa e terminerà il 14 agosto ma non si sa bene con cosa. L’unica cosa certa e sicura sono gli eventi, come ad esempio i fuochi d’artificio e diverse serate di intrattenimento, ai cui ha pensato l’ufficio turismo.

Per fare questo cartellone, come detto, non bastano 73 mila euro affidati alla terza scelta e quindi, per bocca dello stesso primo cittadino, si è dovuti ricorrere a sponsor che, fortunatamente, sembrerebbero aver trovato. Facile immaginare che Enel e Acea abbiamo dato il loro determinante contributo ma non si capisce quanto e per cosa. Si parla di spendere una cifra superiore ai 200mila euro per una cosa arraffazzonata che potevano essere impiegati, a questo punto, per cose più importanti come risistemare il vecchio cimitero che sta cadendo a pezzi.

A quel punto le ilarità non sono mancate come quella di immaginare che, se non fosse morto Stefano D’Orazio, avrebbero ingaggiato addirittura i POOH.

Il padellone sarà tolto alla pro-loco e molto probabilmente affidato sempre a Viola. Porchettari e paninari imperversano su viale Garibaldi come nei peggio sobborghi di Berlino tra panini fritti e carne già precotta dal sole per la gioia di ristoranti e pizzerie che oltre dalla pandemia devono difendersi da queste scellerate, quanto inopportune, iniziative.

Una gestione della cultura che è figlia degli “irrazionalismi contemporanei” (ma chi ha la delega) di un’amministrazione improvvisata e, soprattutto, incapace. Ce la faranno a farci fare “quattro salti in padella” questa estate?

Probabilmente sì. A che prezzo e con quale qualità lo sapremo solamente vivendo alla giornata in attesa che questo benedetto cartellone venga diffuso ufficialmente e senza conferenze stampa farsa come quella andata in scena oggi pomeriggio.