Emesso dal Gip di Civitavecchia su indicazione del sostituto procuratore Alessandro Gentile. Presto nuove iniziative e confermate le nostre indiscrezioni: “Avrebbe rivelato le domande del test di preselezione ad alcuni candidati”
CIVITAVECCHIA – Le indagini sulla concorsopoli di Allumiere proseguono senza sosta e, dopo il sequestro cautelare di 37 telefoni, ecco la prima misura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Il Gip del Tribunale di Civitavecchia, su indicazioni del sostituto procuratore Alessandro Gentile, ai sensi dell’artico 283 del codice di procedura penare ha adottato, nei confronti del presidente della commissione esaminatrice Andrea Mori (nella foto), il provvedimento che dispone il divieto di dimora nei comuni di Tolfa e Ladispoli dove il funzionario, benché in aspettativa, risulta ancora avere rapporti di lavoro.
Il giudice ha prescritto all’imputato di non allontanarsi, senza l’autorizzazione del giudice che procede, dal territorio del comune di dimora abituale e imposto di indicare, all’autorità di polizia alla quale l’imputato deve presentarsi senza ritardo e dichiarare il luogo dove fisserà la propria abitazione indicando gli orari e i luoghi in cui sarà quotidianamente reperibile per i necessari controlli, con obbligo di comunicare preventivamente alla stessa autorità le eventuali variazioni dei luoghi e degli orari predetti.
Una misura importante ma che di fatto appare anche superflua, almeno sulla carta, in quanto Andrea Mori, in aspettativa dal lavoro, difficilmente rimetterà o rimetterebbe piede nei comuni di Tolfa e Ladispoli.
Questa misura personale, di fatto, fotografa in via definitiva la posizione del presidente Andrea Mori che la fa apparire, almeno questa è la sensazione, molto meno grave rispetto alle altre.
Se tale provvedimento è stato adottato per lui cosa potrebbe accadere al sindaco Antonio Pasquini che ha avocato a se le responsabilità amministrative autonominandosi responsabile del personale?
Ovviamente Antonio Pasquini continua la sua crociata personale ma la disfatta sembra essere sempre più dietro l’angolo perché, anche se ufficialmente ancora nulla è trapelato, alcuni candidati che hanno visto realizzare il proprio sogno del posto fisso, avrebbero confessato di aver ricevuto degli “aiutini” per superare le prove.
Il lavoro dei carabinieri di Civitavecchia prosegue senza soste estive e i frutti dell’attività investigativa iniziano ad emergere in modo evidente.
Ancora sotto traccia il lavoro della Guardia di Finanza che sta operando invece per conto della Procura di Roma nell’altro filone investigativo e strettamente legato alle assunzioni avvenute in Regione Lazio dove oggi è stata presentata la relazione finale della Commissione Trasparenza e Pubblicità da parte della presidente Chiara Colosimo.
Le indagini, tutt’ora in corso, hanno permesso di raccogliere a carico di MORI indizi di colpevolezza in ordine al reato di rivelazione di segreti d’ufficio (art. 326 C.P.). In particolare il presidente della commissione avrebbe rivelato le domande del test di preselezione ad alcuni candidati, risultati poi idonei ed assunti a seguito della pubblicazione della graduatoria di merito. Il divieto di dimora nei due comuni deriva dal fatto che MORI svolga incarichi amministrativi presso tali Enti, e la misura non ha interessato il comune di Allumiere in quanto il destinatario ha già cessato gli incarichi svolti presso l’Ente che ha bandito il concorso in argomento.
Scandalo Allumiere, indagine della Pisana: senza titolo 29 assunti su 44