CORCHIANO – Riceviamo e pubblichiamo: Il 27 luglio di dieci anni fa il consiglio comunale di Corchiano approvò il regolamento definitivo dell’area protetta con la delibera 18 concludendo il percorso burocratico e istitutivo del “monumento naturale le forre di Corchiano”.
Era l’istituzionalizzazione di un sogno, era la fantasia che si trasformava in realtà.
Si concludeva un interessante percorso partecipativo di cittadini, associazioni, portatori di interessi e saperi locali che aveva prodotto una proposta accolta dalla Regione Lazio quale Ente istitutore.
Quarantadue ettari di paesaggio tipico delle forre con una biodiversità unica e una fauna particolare che vive in simbiosi con la vegetazione e con le acque dei ruscelli.
Luogo di storia trimillenaria visibile nei rifugi preistorici, nelle abitazioni e luoghi di sepoltura del popolo dei Falisci, nelle evidenti strutture di archeologia industriale dove mulini e una centrale idroelettrica sfruttavano la forza delle acque del Rio Fratta. E il borgo antico che domina tutto questo dal pianoro su cui poggia.
Luoghi che negli anni erano scivolati nel degrado recuperavano dignità e mostravano bellezza. Luoghi resi transitabili dai sentieri ritrovati che ridestavano le memorie locali raccontando a ogni passo la storia di una Comunità.
Il più grande valore è stato il ritrovato legame dei Cittadini con il luogo che abitano e il fascino di narrare le belle storie locali.
La bellezza dei luoghi, l’unicità della forra, la bellezza degli aironi che attraversano silenziosi gli spazi, tassi e istrici che li abitano hanno fornito un nuovo valore alla Città e un motivo di orgoglio per gli abitanti.
In quei luoghi, che erano impenetrabili per il degrado, hanno iniziato a muoversi i primi visitatori che, con i loro racconti, hanno stimolato le presenze e le politiche ambientali locali fino a far ottenere al Paese riconoscimenti importanti come il Premio Nazionale dei Comuni a 5 stelle, il Primo premio Città per il verde, il Premio Nazionale “Mimmo Beneventano” e Un bosco per Kyoto. Corchiano è cambiata con quella intuizione fondata sulla consapevolezza e sull’entusiasmo e oggi sono tanti i Cittadini e le associazioni che si prodigano per valorizzare il monumento naturale come la Fondazione Corchiano Monumento Naturale Onlus, l’Associazione Arnies, la Protezione Civile, l’AVIS, l’Associazione Pescatori e la Pro-Loco.
Le forre sono un patrimonio storico-naturalistico capace di attrarre fondi europei specifici per le aree protette. Fondi che giungono regolarmente al nostro comune e che negli anni hanno migliorato sentieristica e aree di sosta e permesso il recupero del mattatoio e del fontanile destinati a teatro e la vecchia galleria d’ingresso alla città dedicata alla cantante Gabriella Ferri.
Anche il borgo antico, che è diventato parte integrante del monumento naturale delle forre, da qualche anno attrae fondi specifici destinati alle aree protette, rappresentando una nuova e concreta opportunità.
Nei prossimi anni l’obiettivo sarà recuperare la vecchia mola a acqua, che servirà a mostrare gli antichi modi di trasformare grano in farine e olive in olio, contribuendo alla valorizzazione dei prodotti tipici locali.
Quella scelta condivisa assunta dieci anni fa ha dato un nuovo volto al Paese. Per questo, oggi, voglio ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel progetto e lo hanno sostenuto con entusiasmo. I quarantadue ettari sono patrimonio comune, giardino collettivo, libro di storia visibile, gustosi sentieri dai colori mai uguali e sempre sorprendenti. Oggi con il nuovo significato che assumono i borghi dopo la pandemia la Città è più attrattiva e da abitare per quel buon vivere che molti ricercano.
Da Sindaco, che ha avuto il piacere e l’onore di presiedere quel consiglio comunale e firmare l’istituzione del monumento naturale, sento il dovere di ringraziare l’allora assessore regionale Giuseppe Parroncini, i consiglieri comunali, gli uffici municipali e tutti i
Cittadini e le Associazioni che con il loro contributo resero possibile un sogno.
Buon Futuro Corchiano!
Bengasi Battisti