Regione manda le liste dei non vaccinati ai medici: “Vanno chiamati uno per uno”

ROMA – “Da questo fine settimana forniremo ai medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta i nominativi dei loro assistiti affinché possano procedere ad una chiamata pro-attiva rispondendo anche a eventuali dubbi e domande sulla vaccinazione”.

La comunicazione e la conseguente richiesta della Regione Lazio, la prima in Italia per vaccinazioni alla popolazione, con oltre 7,6 milioni di somministrazioni e più del 74% della popolazione con età superiore ai 12 anni che ha già ricevuto la doppia dose di vaccino, si incunea in questi dati. Cioè a dire: bisogna dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale.

“Durante il prossimo mese verrà superata l’asticella anche dell’80% e proprio per agevolare il raggiungimento di tale obiettivo”, spiega l’assessorato regionale alla Sanità, “sarà possibile dal 1° settembre accedere agli hub vaccinali anche senza la prenotazione, ma solamente con la tessera sanitaria. Attualmente abbiamo una platea di prenotazioni superiore alle 350 mila”.

Ma non basta. E così ecco il coinvolgimento dei medici di famiglia. “Ma perché mandarci la lista? Ce l’abbiamo “, spiega Pina Onotri, medico di famiglia al Tiburtino e segretaria generale dello Smi (Sindacato Medici Italiani).

“Diamo la lista degli assistiti ancora non vaccinati o prenotati”, spiega l’assessorato, “in modo tale da permettere loro di fare una attività pro attiva. Chiamando e verificando la situazione. E chiarendo, se si sono, dubbi e perplessità”.

Forse le liste servono per tamponare la situazione non ancora risolta dei problemi informatici seguiti all’attacco hacker di qualche settimana fa. Il sistema, infatti, ancora “non funziona”, spiega Onotri. “Hanno ripristinato un servizio parallelo, ma molti colleghi non riescono ancora a loggarsi e quelli che si loggano non riescono a scaricare tutti i documenti”. Non solo. “La regione Lazio ha richiesto di collegare i software dei medici con la sezione vaccinazione della regione Lazio, in modo che il medico di famiglia abbia sempre aggiornato l’elenco dei suoi pazienti vaccinati e non, che viene costantemente aggiornato in modo da verificare e chiamare quelli che ancora non sono vaccinati”.