Briziarelli (Lega): “Con la cultura si mangia, è ora di apparecchiare”
CANINO – Seconda tappa per il “Progetto Sviluppo Etruria- Tuscia” dopo il primo incontro a Castiglione in Teverina, ieri è stata la volta di Canino, terra di ottimo olio Dop. Presenti sindaci, imprenditori e istituzioni che hanno aderito e sostenuto l’ idea che sta prendendo sempre più forma.
Mauro Belli, direttore del progetto ha sottolineato l’ importanza dell’ incontro sinergico tra territorio, istituzioni e imprese per dare vita a contenitori culturali e di valorizzazione enogastronomica che durino nel tempo e portino la Tuscia e l’Etruria nel mondo.
Progetto Sviluppo Etruria- Tuscia
Il “Progetto Sviluppo Etruria- Tuscia” vede Università della Tuscia, Provincia di Viterbo, Regione Lazio, Camera di Commercio, sindaci, associazioni di categoria, Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, amministrazioni comunali, imprenditori, addetti commerciali, agriturismi, aziende vitivinicole, tra le quali famiglia Cotarella e molti altri soggetti economici, uniti in un progetto condiviso, con l’ ausilio della partecipazione a bandi regionali, ministeriali ed europei , di sponsor privati e pubblici, aziende leader nel turismo, nella digitalizzazione, nella comunicazione, nella cultura, nella realtà aumentata, ologrammi, video mapping, nella progettazione specifica e gestione di reti, consorzi, siti storici architettonici ed Unesco, che porti ad un vero e proprio sistema di sviluppo territoriale, in un contesto nazionale, europeo ed internazionale.
Tra i primi fautori dell’ iniziativa la famiglia Cotarella, da sempre attiva nella valorizzazione del territorio e delle sue ancora inespresse potenzialità.
Presente all’ incontro la soprintendente alle Belle arti Margherita Ekberg che ha sottolineato il grande potenziale della Tuscia: “Avete una realtà che non ha nulla da invidiare alla vicina Toscana, ci sono gli etruschi e tutto il loro patrimonio. Prodotti enogastronomici e bellezza paesaggistica da custodire per conservarne ruralità e tradizioni in una visione di sviluppo sostenibile. Un territorio dove è forte la presenza dell’ agricoltore, demiurgo della terra, dall’ inestimabile valore”.
E di valorizzazione enogastronomica ha parlato Carlo Casi, direttore del Parco di Vulci, presentando una ricerca sostenuta dalla Regione Lazio indirizzata al recupero di semi antichi, e del paesaggio di 2.600 anni fa, oltre a quello dell’antico casale presente a Vulci , dove si potranno degustare e acquistare eccellenze territoriali.
Mentre l’università della Tuscia presenterà a breve il contest: “Il sapore delle esperienze”, con borse di studio sostenute dalla famiglia Cotarella che vedrà giovani studenti alle prese con tradizioni e prodotti da raccontare attraverso video, testi e immagini.
“La mia idea è quella di recuperare l’Italia di mezzo che è al centro dello stivale, ampliando i confini geografici attraverso esperienze comuni: via Francigena, etruschi, le famiglie nobiliari come i Farnese, pittori, scrittori, e tutti quegli artisti che legano il territorio. Perché con la cultura si mangia, ed è il momento di apparecchiare”, le parole del senatore umbro Luca Briziarelli presente all’ incontro.
Un progetto che sta prendendo forma con il sostegno di tante realtà territoriali e nazionali per spingere sull’ accelleratore della valorizzazione del giacimento culturale, artistico, naturale, storico, gastronomico ed enologico, vanto della Tuscia e dell’ Etruria.
Prossimo appuntamento: Civita di Bagnoregio.