Al loro voto “politico” si aggiunge quello del rappresentante della “sinistra storica intelligente” Vittorio Petrelli
CIVITAVECCHIA – Ormai l’amministrazione Tedesco può finalmente rappresentare, a pieno titolo, il peggior ciarpame della politica. In due anni e mezzo quell’accozzaglia disomogenea di finti amici ha offerto spettacoli così indegni dal superare di gran lunga il peggio del peggio rappresentato nei teatrini della politica.
Ieri è andata in scena l’ennesima farsa. I tre dissidenti della Lega, dopo aver fatto credere chissà cosa, hanno votato il bilancio consolidato ridando vita apparente ad una coalizione che ha le sembianze di un cadavere putrefatto.
Presente in aula dall’inizio della seduta il capo (si fa per dire) dei dissidenti, Raffaele Cacciapuoti.
“Cacciavite” o “Spadino” come viene chiamato l’ex o forse no capogruppo della Lega, dopo aver presentato una finta giustificazione di una sua eventuale assenza, si è presentato sulla sua comoda poltroncina con un sorriso a “32 ganasse” tanto da ricordare i fortunati vincitori di programmi tipo “chi vuol essere milionario”.
Lui insieme ai tre dissidenti delle Colline dell’Argento avevano chiesto la testa di Giammusso, coordinatore cittadino della Lega al coordinatore regionale Claudio Durigon con poca fortuna.
Poi hanno bussato un po’ qui ed un po’ la e alla fine, insieme all’ormai “organico” (da non confondere col rifiuto) Vittorio Petrelli hanno così composto la “brigata rosso-verde” che ha salvato, per l’ennesima volta, una maggioranza ormai sorretta da fondamenta minate.
Alle prese con appalti milionari, uno stadio da realizzare, un giardino da attrezzare e qualche strada da asfaltare, l’allegra “Armata Bragaleone” (da braghe, ndr) continua a vivacchiare in attesa dei cesti natalizi, vero obiettivo dei più convinti sostenitori di un’amministrazione che definire ciarpame, ovvero un insieme di atteggiamenti mentali, sentimenti, moduli espressivi consunti, superati è dire poco. Prossimo obiettivo, come detto, l’albero di Natale, le luci, il mercatino, e i “pacchi”. No, i “pacchi” no, quelli sono per il popolo.