Civitavecchia – Come mai tanto interesse della politica al concorso ASL Rm 4? Qualcosa non torna…

Dopo la class action il Tar dà ragione ai partecipanti: “Fare le prove orali e tutelare il pubblico interesse”

CIVITAVECCHIA – I giudici hanno accolto la richiesta presentata da una class action di una trentina di partecipanti contro la decisione della direttrice generale, Cristina Matranga, di sospendere la procedura concorsuale in virtù della contestazione di una sigla sindacale. La sentenza, per il momento, riguarda soltanto i ricorrenti, che sono una trentina. Per gli altri, se il tribunale dovesse confermare la stessa linea, nell’udienza fissata a marzo, le porte dell’ultima prova si aprirebbero nel 2022. Tuttavia, nelle more di questa ordinanza, la Asl Roma 4 potrebbe anche dare il via alla chiusura del concorso per tutti i 350 idonei. La procedura concorsuale è stata indetta nel 2020 per assumere 22 funzionari amministrativi, ed è stata sospesa il 28 giugno del 2021, a un passo dal termine, per decisione della dg Matranga. La scelta di annullare il concorso era stata motivata come conseguenza del ricorso presentato da una sigla sindacale nel marzo precedente: la Fial aveva contestato “alla commissione esaminatrice l’erroneità di talune risposte (riconosciute invece valide dalla commissione) e la non corretta formulazione di talune domande” e aveva chiesto “un chiarimento“. Le prove orali per i 350 concorrenti, idonei ai primi due test sui 1.531 ammessi, avrebbero dovuto terminare a metà maggio ma erano state posticipate per dare priorità, per ragioni comprensibilmente collegate alla gestione dell’emergenza pandemica, al concorso per ruoli sanitari. Successivamente, però, la decisione della dg di bloccare del tutto la procedura per gli amministrativi ha gettato nello sconforto gli aspiranti funzionari e il caso è finito all’attenzione del Tribunale amministrativo del Lazio. Il 16 ottobre scorso, così, la sezione Terza Quater del Tar del Lazio, con ordinanza “accoglie l’istanza cautelare” e “sospende l’efficacia dei provvedimenti impugnati”, si legge nel documento. Contestualmente i giudici rinviano la trattazione del merito a un’udienza fissata al 15 marzo del 2022, ma nel frattempo prescrivono che si svolgano gli orali. Il Tar approva quindi l’istanza di “concludere la fase di valutazione dei candidati, con l’ammissione alla prova orale e la celebrazione della stessa”, dal momento che il ricorso dei partecipanti “appare fondato”, ma anche perché “ritenere sussistenti ‘elementi di non piena legittimità’ nella procedura concorsuale – spiegano i giudici -, oltretutto riferiti ad alcuni soltanto dei quesiti sottoposti ai candidati, non legittima l’annullamento di tutto il concorso, potendosi adottare, all’esito di una istruttoria completa, misure più proporzionate agli interessi pubblici da tutelare, da contemperare con quelli privati coinvolti“. Il problema però è che il TAR del Lazio si è limitato a giudicare la vicenda dal punto di vista amministrativo e non penale. Infatti, il dg Madranga aveva sospeso il concorso anche a seguito degli arresti avvenuti a Latina nella maxi inchiesta che riguardava i concorsi banditi in tutte le province del Lazio. Un particolare interessante, nelle carte processuali, riguarda sempre i vincitori delle prove. Pensate, nel lungo elenco degli aspiranti dipendenti della Asl Rm 4 figurano, come al solito, persone legate al mondo della politica. Dipendenti a tempo determinato, figli di dipendenti, sindacalisti, giornalisti, figli di esponenti politici più o meno noti e chi più ne ha ne metta. La nostra redazione, come suo solito, ama leggere le carte e compararle con le tante segnalazioni che giungono nella nostra redazione. Nello scorrere quelle pagine è fin troppo facile intuire come mai, improvvisamente, la politica abbia deciso di forzare la mano e spingere la dottoressa Madranga a proseguire in un concorso del tutto speculare a quello di Latina. Lo scorso luglio in occasione della seconda tranche dell’inchiesta, D’Amato in una nota aveva annunciato che il servizio sanitario regionale e la Asl di Latina si costituiranno: «nell’ipotesi di rinvio a giudizio in merito ai fatti se confermati che sta accertando la magistratura del capoluogo pontino». Dopo che il Riesame ha confermato l’impianto accusatorio e dopo che la Procura ha esercitato l’azione penale, adesso la Regione insieme alle Asl di Latina, Frosinone e anche Viterbo farà parte del processo. Subito dopo l’esecuzione delle misure restrittive, l’assessore aveva apprezzato la decisione della Asl di Latina di revocare il concorso e di sospendere le persone coinvolte. Nell’atto con cui la Asl ha annunciato la costituzione di parte civile, l’azienda ha sottolineato che: «Ha ritenuto opportuno avvalersi di un elevato supporto giuridico incaricando un professionista esterno, considerata l’opportunità che l’avvocatura aziendale si astenga dal patrocinio considerato il particolare ruolo degli imputati». La Asl Roma 4 ora, come ordinato dal Tar, deve procedere alla convocazione delle prove orali, tramite la società a cui è stato appaltato lo svolgimento del concorso. “Il Tar si è espresso in tempi brevi tenendo conto del rischio di obsolescenza delle conoscenze acquisite dai partecipanti ai fini del concorso”, spiega l’avvocato Santi Delia, socio dello studio Bonetti e Delia, che ha presentato il ricorso in rappresentanza della class action di partecipanti. “Per il momento l’obbligo a svolgere la prova orale è solo per i ricorrenti che sono una trentina – aggiunge -, e che sono gli unici a poter processualmente chiedere l’esecuzione coattiva del provvedimento. Ipoteticamente l’orale” l’Asl Roma 4 “lo potrebbe far fare intanto ai soli ricorrenti, e attendere a marzo l’esito finale per valutare come regolarsi per gli altri idonei o se procedere alle assunzioni di chi nel frattempo ha fatto la prova orale e l’ha superata”. Un altro scenario, infine, è però possibile: la Asl di Civitavecchia può anche scegliere di ricorrere in appello al Consiglio di Stato. Ci sono 60 giorni per questo. Nel frattempo, dalla direzione della Asl Roma 4 fanno sapere che “al momento né l’azienda né il difensore hanno ricevuto comunicazione o notifica di alcun provvedimento, anche se sul sito della giustizia amministrativa risulta pubblicato un provvedimento di accoglimento dell’istanza cautelare. Si provvederà a valutarlo attentamente non appena verrà comunicato per decidere insieme al Legale incaricato della Difesa dell’azienda i successivi passi da compiere”.