ROMA – “Questa mattina, nella illustrazione in commissione regionale sanità delle nomine dei nuovi direttori generali dell’Ifo, della Asl rm3 e del San Camillo, abbiamo provveduto a sottolineare le criticità sulle scelte effettuate, in particolar modo su quella inerente al dott. Narciso Mostarda, che non solo verrebbe nominato come Dg del San Camillo, ma manterrebbe anche il ruolo di commissario straordinario della Asl Rm6.
Territorio, quest’ultimo, che già ha avuto modo di conoscere le decisioni “dell’enfant prodige” della sanità laziale, viste le chiusure dei punti nascita delle strutture ospedaliere di Anzio e Velletri, attribuite all’epoca alla pandemia, che sarebbero dovute durare due mesi, e che invece si sono protratte per un anno e mezzo, costringendo a notevoli disagi le donne, e i loro familiari, che sono costretti a percorrere oltre 50 km per recarsi in altre strutture ed effettuare i controlli in questione.
Per non parlare del centro Argos di Nettuno, che porta avanti progetti riabilitativi per i ragazzi con disabilità: siamo riusciti a scongiurare la sospensione delle attività nel centro, grazie all’intervento delle famiglie.
Per questo, ci sembra quanto meno inopportuno il doppio incarico, che vuole essere attribuito al manager.
Nonostante le rassicurazioni ricevute dall’assessore, abbiamo espresso la nostra contrarietà alla suddetta sovrapposizione dei ruoli, perché pensiamo che il territorio della Asl rm6 non debba essere penalizzato rispetto agli altri, e debba avere un direttore generale in grado di occuparsi a tempo pieno della azienda sanitaria locale. Per questi motivi, crediamo sia giusto provvedere alla nomina di un altro commissario straordinario per questa Asl. Anche perché, non possiamo permettere che gli abitanti di realtà come Anzio e Velletri debbano essere cittadini di serie b, rispetto agli altri.”
Lo dichiarano in una nota i consiglieri di Fratelli d’Italia della regione Lazio, membri della commissione sanità, Antonello Aurigemma e Chiara Colosimo.