Elio Vito lascia gli incarichi in Forza Italia, in una lettera a Berlusconi, scrive: «Per coerenza con le mie convinzioni, a malincuore rimetto l’incarico che mi hai affidato»
ROMA – Con 154 voti favorevoli, 131 contrari e 2 astenuti, il Senato ha affossato con scrutinio segreto il disegno di legge contro l’omotransfobia, il “Ddl Zan“, Il testo torna ora in Commissione e non verrà discusso prima di ulteriori sei mesi. Affossato per ventitrè voti, con Il centrosinistra sicuro di avere 149 voti sulla carta, ma due si sono astenuti e 16 senatori sono passati con il centrodestra. Dal Pd accuse ai renziani. E ora Ignazio La Russa (FdI) dice: “Una nuova maggioranza c’è”. E la dem Monica Cirinnà: “Il centrosinistra della maggioranza Conte è strafinito, si riparte da Pd, 5S e Leu”. E il segretario del Pd Letta su Twitter: “Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Sì, oggi hanno vinto loro e i loro inguacchi, al Senato. Ma il Paese è da un’altra parte”. E il leader 5S Conte: “Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari”.
Il leader della Lega Matteo Salvini dice con soddisfazione: “Il ddl Zan è stato affossato per i calcoli sbagliati del Pd: ora togliamo i bambini, i nuovi reati e il dibattito sull’identità di genere. Hanno deciso di andare allo scontro, dopo mesi che avevamo avvisato ed è finita così. Ora proporrò al centrodestra di ripartire dal nostro testo”.
E il deputato del Partito Democratico Alessandro Zan, promotore del disegno di legge contenente «misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità», dopo il voto ha commentato: «Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il Ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare».