Viterbo – Aumenteranno i rifiuti non a norma in arrivo da Roma. Un pericolo per la salute dei viterbesi

Malagrotta ha inviato e invia rifiuti pericolosi e non a norma nelle discariche di Albano e Viterbo

VITERBO – Un campionamento del 7 settembre scorso eseguito presso la discarica di Ecoambiente di Albano Laziale (come avvenuto per il materiale della Saf) dimostra che dagli impianti della E. Giovi srl di Malagrotta escono rifiuti che non rispettano i parametri stabiliti dalla legge.

Quindi, il Tmb tanto caro a Manlio Cerroni è inadeguato. Continuano ad inquinare e nessuno ne parla. Anzi, è notizia di questi giorni che aumenteranno i volumi di conferimento dopo la chiusura di Civitavecchia.

In considerazione dei valori riscontrati il rifiuto non è ammissibile in una discarica per rifiuti non pericolosi”. Sono queste le eloquenti conclusioni a cui giunge Arpa Lazio a seguito di un campionamento eseguito il 7 settembre 2021 presso la discarica di Albano su un campione di rifiuto proveniente dall’impianto della società E.Giovi srl.

L’impianto è il TMB di Malagrotta e la società E.Giovi srl è in amministrazione giudiziaria, dopo che nel 2018 sono state sequestrate le quote all’avvocato Manlio Cerroni.

Come mai l’impianto di Albano, che ha respinto il materiale della Saf di Colfelice (Fr) a metà ottobre, ancora oggi continua a ricevere, senza batter ciglio, i rifiuti di Malagrotta?

Questi, infatti, a detta di Arpa, dovrebbero essere irricevibili per una discarica per rifiuti non pericolosi.

Non solo. I rifiuti del Tmb caro a Manlio Cerroni sono stati e sono tutt’oggi inviati anche a Viterbo.

Lo ha stabilito una ordinanza del Presidente Zingaretti del giugno scorso che ha imposto alla Ecologia Viterbo srl di ricevere, presso la propria discarica, 200 tonnellate al giorno di rifiuti dal Tmb di Malagrotta per risolvere l’emergenza di Roma.

Quale rifiuto è stato, ed è conferito, a Viterbo?

Quello che il 7 settembre Arpa Lazio ha stabilito essere “non ammissibili in una discarica per rifiuti non pericolosi?

Nessuno può provare il contrario anche perché le uniche analisi rese pubbliche sono quelle eseguite ad Albano.

Il Direttore di Arpa Lazio, Marco Lupo, dovrebbe fare una capatina a Viterbo e controllare cosa viene portato all’interno della discarica. E, soprattutto, dovrebbe fermare l’impianto di Malagrotta, visti i valori fuori norma riscontrati nei rilievi del settembre scorso.

Il rapporto di Prova n. 2021015095 del 7 settembre 2021 eseguito da Arpa, però, sembra non aver sortito nessun effetto all’interno dei palazzi della Giunta regionale.

 

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Per l’amministrazione Zingaretti l’impianto di Malagrotta può trattare i rifiuti come meglio crede, ignorando parametri e tabelle. E continuare a conferire rifiuti non a norma ad Albano e a Viterbo.

D’altronde le conclusioni a cui giungono i responsabili Arpa sembrano non lasciare dubbi: “Il campione di rifiuto classificato dal produttore con il codice EER 190503 è stato sottoposto a determinazione dei parametri previsti dalle Tabelle 5 e 5 bis del Decreto Legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 e ss.mm.ii., per l’ammissibilità dei rifiuti in discariche per rifiuti non pericolosi nonché dell’Indice Respirometrico Dinamico Potenziale (IRDP). I risultati evidenziano il superamento sia del valore di concentrazione del parametro DOC risultato essere pari a 1.837 mg/L (il valore limite previsto in Tabella 5 dell’allegato 4 del D.Lgs. 13 gennaio 2003 n. 36 e ss.mm.ii. è pari a 100 mg/L) che dell’IRDP risultato essere pari a 1.450 mgO2/KgSVh (il valore limite previsto alla lettera g) della nota in calce alla Tabella 5 dell’allegato 4 del D.Lgs. 13 gennaio 2003 n. 36 e ss.mm.ii è pari a 1.000 mgO2/KgSVh). In considerazione dei valori riscontrati il rifiuto non è ammissibile in una discarica per rifiuti non pericolosi”.

 

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Appare evidente che, nelle discariche della Società Ecoambiente srl di Albano Laziale e della Ecologia Viterbo srl, vengono conferiti rifiuti con alta concentrazione del parametro DOC e di un Indice Respirometrico Dinamico Potenziale (IRDP) superiore alle tabelle stabilite dalla legge, con regione Lazio e Arpa immobili ad assistere a questo attentato alla salute pubblica.

Ricordiamo che l’Indice Respirometrico Dinamico Potenziale (IRDP) serve a misurare quanto organico è ancora presente all’interno di un rifiuto e il superamento di questo parametro, che è un aspetto fondamentale del trattamento effettuato presso l’impianto di Malagrotta, dimostra che la lavorazione svolta in quell’impianto si è rilevata inadeguata.

 

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Da quanto tempo l’IRDP è oltre le soglie consentite dalla legge?

Arpa Lazio nei mesi scorsi (o negli anni scorsi) ha effettuato altri campionamenti sui rifiuti in uscita da Malagrotta?

Questo prelievo è stato effettuato solo dopo le misurazioni che la stessa Arpa aveva effettuato sui rifiuti conferiti da Saf ad Albano. Misurazioni che avevano portato alla luce valori di zinco oltre i limiti consentiti.

La documentazione in nostro possesso non lascia spazio ad interpretazioni: secondo Arpa, l’impianto di Malagrotta è inadeguato e le Società Ecoambiente srl, (proprietaria della discarica di Albano Laziale) e Ecologia Viterbo (proprietaria della discarica della Tuscia), accettano rifiuti con alta concentrazione del parametro DOC e di un Indice Respirometrico Dinamico Potenziale (IRDP) superiore alle tabelle stabilite dalla legge.

Perché la regione Lazio resta immobile e non interviene?

Da settembre ad oggi Arpa Lazio ha effettuato altri campionamenti sui rifiuti di Malagrotta?

Mentre a Viterbo si continua ad inquinare, gli ambientalisti sembrano essere svaniti nel nulla. Ovviamente insieme ad Arpa e al suo Direttore, Marco Lupo che sembra in altre faccende affaccendato.

Manlio Cerroni ha detto in una intervista rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos pubblicata il 3 novembre scorso: «…a Roma serve una soluzione industriale, strutturale e definitiva per risolvere il problema dei rifiuti, e questa soluzione passa in parte per l’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) dell’Inviolata di Guidonia, proprietà della Guidonia Ambiente Srl e dello stesso ‘Re’ dei rifiuti».

Cerroni conferma quindi lo stato avanzato delle trattative per trasferire le funzioni del Tmb all’Ama, la ex municipalizzata del Comune di Roma Capitale: «Mi risulta – dice – che la Ambiente Guidonia abbia proposto all’Ama, il 26 ottobre scorso, un Piano di intervento straordinario per trattare 1500 tonnellate al giorno e affrontare l’emergenza, ripulendo la città entro Natale».

La soluzione, racconta ancora il «Supremo», «l’avevo scritta ad agosto scorso tanto alla Raggi, che a Calenda, Michetti e Gualtieri, ricordandola a quest’ultimo in una nuova lettera il 23 ottobre scorso, poco più di una settimana fa. Mi sono dichiarato pronto, per Roma, a mettere a disposizione del primo cittadino gratuitamente la mia competenza e passione, tecnologie e know-how per realizzare in tre, quattro anni un progetto di eccellenza in grado di risolvere definitivamente il problema dei rifiuti».