Regione Lazio – Rifiuti, individuata la discarica a Magliano Romano, nei pressi una scuola e del centro abitato. Ombre sulla società Idea4 e rischio nuovo monopolio

Parere favorevole della Super Dirigente regionale Wanda D’Ercole al procedimento VIA. Un sito a pochi passi da un Istituto scolastico e ancora meno dalle abitazioni. Facendo affidamento su Acea. Il progetto, presentato da Idea 4, già al centro delle polemiche alcuni mesi fa. Si rischia un ritorno al passato

ROMA – Alla fine, la regione Lazio sembra rispolverare un vecchio pallino di Flaminia Tosini, la Direttrice regionale arrestata nel marzo scorso insieme all’imprenditore Valter Lozza (e rilasciata durante l’estate, giusto in tempo per lanciare la sua candidatura a sindaco nel comune di Vetralla). Parere favorevole per aprire la discarica a Magliano Romano.

L’atto è firmato dal dirigente regionale dell’Area Rifiuti, Sara Palombi, e dal Direttore ad interim, Wanda D’Ercole. Che puntano forte su Acea.

Il sito, infatti, che attualmente ospita inerti, è di proprietà di Idea 4 che ha un contratto con la Berg Spa.

Cosa c’entra Acea?

La stessa Berg è posseduta al 60% da Acea Ambiente, una delle società controllate dalla partecipata (al 51%) del comune di Roma.

Quattro anni fa la Tosini, per autorizzare il sito di Magliano Romano, fu protagonista di una acrobazia amministrativa senza precedenti.

Nello stesso istante l’ex direttore regionale ricopriva sia l’incarico di direttore dell’area tutela del suolo che dirigente dell’Ufficio VIA. Non è uno scherzo ma successe proprio questo: eravamo a settembre 2017 e la dirigente (Tosini) chiese all’ufficio Via, in qualità di direttore dell’area tutela del suolo, se l’intervento da lei approvato in prima istanza andasse assoggettato alla Valutazione di impatto ambientale.

La stessa Tosini, poi, assecondando il famoso detto “se la canta e se la sona” si rispose dall’ufficio Via, passato intanto sotto la sua direzione, che la discarica rientrava in effetti in una categoria esente.

I dubbi intorno alla discarica di Magliano Romano portarono, quattro anni fa, ad un’indagine con l’ipotesi di abuso d’ufficio (a carico di ignoti) in seguito agli esposti delle associazioni contrarie al progetto.

Oggi tutto questo è superato grazie al parere favorevole della Palombi e della D’Ercole. Che sembra abbiano intenzione di far diventare il sito di Magliano Romano la nuova discarica della capitale.

Il 16 novembre 2021, infatti, nel “Procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 23 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. progetto di ‘Discarica per rifiuti speciali non pericolosi’ in località Monte della Grandine, nel comune di Magliano Romano (RM), società proponente IDEA 4 srl – Registro elenco progetti n. 39/2014”, la D’Ercole e la Palombi hanno espresso “parere favorevole” all’iniziativa presentata dalla società Idea 4, che spinge da anni per aggiungere ogni tipo di materiale ai rifiuti inerti per cui è già autorizzata.

Quali saranno gli scenari futuri?

Se Regione e Città Metropolitana di Roma concludono l’iter autorizzativo rischiamo di trovarci, come nel passato, di fronte ad un ulteriore monopolio nella gestione dei rifiuti. Con un unico gestore in grado di concludere il post trattamento: con cui tutti gli impianti del Lazio dovranno fare i conti.

Ma c’è dell’altro. Quello che sfugge ai vertici della regione “Green” governata da Zingaretti è che il sito in questione è posizionato a ridosso di una scuola, molto vicino al centro abitato di Magliano Romano e al confine con il Parco di Veio.

In ultimo, ma non per ordine di importanza, ricordiamo i molti dubbi sulla cordata che guida il progetto.

La “riqualificazione” della cava di Monte della Grandine è della società Idea4, legata a doppio filo con l’apparato amministrativo dello stato.

In un articolo molto ben dettagliato del Corriere della Sera si legge: “La cava di Monte della Grandine fa capo ai fratelli Riccardo e Marcello Bellucci e tra i suoi soci figura la funzionaria del ministero dell’Interno Ester Fusco, moglie del progettista dell’impianto, il geologo Leonardo Nolasco, in passato legato a Manlio Cerroni e figlio del predecessore di Tosini in Regione, dove lavora anche sua sorella”.

Gira e rigira si torna sempre al punto di partenza. Possibile che Roma e il Lazio non riescano proprio a fare a meno dell’ultra ottuagenario che monopolizza la regione con la mania delle “buche”?