Nello stesso appartamento che ospita la sede dell’indagato Guido D’Amico c’è anche l’associazione Etica & Salute che svolge il ruolo principale nella presunta truffa sui bonus governativi. Insieme a loro anche la commercialista Paola Carnevale, collezionista di incarichi (anche pubblici) e figura di spicco dell’associazione “sospetta”. Ma anche moglie del presidente “caritatevole” ed esponente politica di centrodestra in un ufficio zeppo di compagni
FROSINONE – Lo strano intreccio tra società, associazioni e professionisti “residenti” a Roma, in via Veturia 45, continua. Lo stabile del quartiere San Giovanni ospita, da anni, l’imprenditore Guido D’Amico, presidente nazionale di Confimprese Italia, indagato dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma nell’ambito di un processo per truffe ai bonus governativi elargiti durante la pandemia ed anche oltre.
Nell’inchiesta D’amico è indagato come organizzatore e prestanome di una associazione messa a disposizione per appropriarsi indebitamente dei ristori governativi (cento milioni la stima fatta dalla procura capitolina).
Nella residenza romana di via Veturia n. 45, all’interno dello stesso appartamento, dopo aver scovato la società “Grandi Comunicatori srls” del comunicatore monocolore Alessio Porcu e la straordinaria penna trasparente di Martina Ottaviani, abbiamo trovato un’altra professionista collezionista di incarichi pubblici. Si tratta della commercialista Paola Carnevale.
La commercialista è la moglie di Guido D’Amico e negli anni ha collezionato una serie impressionante di incarichi. Molti presso le istituzioni pubbliche. E risulta essere Responsabile Regionale del Dipartimento delle Attività Produttive e Coordinatore Provinciale Centro Sud Frosinone per un partito di centrodestra che però ne ha preso già le distanze.
Visto quanto emerso dalla lettura delle carte della presunta truffa sui bonus governativi, sarebbe opportuno, qualora la d.ssa Carnevale ricopra ancora incarichi presso Istituzioni pubbliche, che si dimetta immediatamente dagli stessi. Come può lavorare con enti pubblici e Tribunali una persona che sembrerebbe gestire Onlus soltanto per raggirare lo Stato?
O almeno si autosospenda fino a quando non sarà chiarita la grave posizione giudiziaria che ha coinvolto il marito e la onlus di famiglia.
Nell’appartamento romano dove svolge la sua attività, Guido D’Amico, non ci si annoia. Imprese, grande comunicazione, superbonus, Università della Tuscia, Gal Ernici Simbruini, Università di Cassino, Organi di vigilanza delle banche, Caf, Confpensionati e tanti incarichi presso le sezioni fallimentari dei Tribunali. Ma, soprattutto (almeno in apparenza), tante opere buone con attenzione al sociale.
A via Veturia 45, infatti, come raccontato nei giorni scorsi da Etrurianews, c’è anche la sede della “Onlus Etica & Salute“, nata nel 2009 con l’idea di intraprendere delle iniziative di aiuto concreto alle famiglie che vivono in Italia con particolare riguardo alle mamme e ai loro bambini.
La Onlus si vanta di rivolgere particolare attenzione ed impegno per l’accoglienza in ospedale, l’aiuto e supporto nell’alimentazione, l’assistenza in casa, il sostegno alle relazioni familiari e l’inserimento sociale. Con tanto di appello a destinare il 5 per mille dei contribuenti per finanziare queste opere buone.
Ad oggi non sappiamo quanto sia stato fatto nel sociale dalla Onlus di D’Amico. Di certo possiamo dire che ha dato una grossa mano ai fratelli Ciaccia e alla loro fame di Superbonus.
La Procura di Roma indica Guido D’Amico come un “organizzatore” per avere inserito, nel sistema sulla truffa degli ecobonus, la “Onlus Etica & Salute” di cui è presidente.
Una onlus la cui disponibilità è ritenuta, scrive il pubblico ministero, «essenziale per la realizzazione delle truffe aggravate, rispondendo ai requisiti dell’art. 21 del decreto legislativo 34/2020».
A qualcuno, però, è sfuggito un particolare inquietante: la stessa “residenza” tra Confimprese Italia, Onlus Etica & Salute, lo studio della d.ssa Paola Carnevale e il ruolo determinante della stessa.
Quest’ultima, infatti, nel suo curriculum vitae pubblicato sul sito Cosilam e SEA Tuscia, dichiara anche di essere stata (non si sa fino a quando) Segretario Generale Etica e Salute Onlus.
Proprio l’associazione utilizzata dai fratelli Ciaccia per le truffe milionarie. Quindi, non solo consorte del presidente D’Amico, ma anche con un ruolo importante nella “galassia” del capo di Confimprese. E incompatibile, aggiungiamo noi, per questioni di opportunità, con gli incarichi pubblici e responsabilità politiche.
Quello che colpisce della d.ssa Carnevale, infatti, sono i tantissimi incarichi ottenuti nel corso degli anni. Di cui molti in Istituzioni pubbliche. Ad esempio nel GAL Ernici Simbruini, che per la realizzazione dei suoi scopi “dispone di contributi pubblici (FEASR, Stato, e Regione Lazio)”.
Paola Carnevale, poi, è entrata a far parte del comitato di ricerca tecnico-scientifico della SEA Tuscia che è una PMI innovativa, nata nel 2007 come estensione dell’Università degli studi della Tuscia, costituita da professori universitari, e da una parte privata formata da PhD. La SEA Tuscia è inoltre un Organismo di Ricerca oltre che uno spin−off approvato dell’Università degli Studi della Tuscia e iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del MIUR.
Ma l’incarico più importante è stato sicuramente quello di Presidente del Collegio Sindacale del Cosilam. Fondamentale per portare il l’Ente ciociaro al progetto di fusione per costituire il Consorzio Unico Regionale del Lazio.
Progetto tanto caro al presidente del Consorzio Francesco De Angelis che la stessa Carnevale non ha dimenticato di ringraziare nel suo addio al Cosilam: “Non posso che esprimere la soddisfazione per questo importante risultato che arriva al termine di un lungo percorso… Un ringraziamento lo rivolgo al Commissario Francesco De Angelis, al Presidente Marco Delle Cese e a tutta la Regione perché grazie al loro impegno si è raggiunto un grande risultato…”
Dal citofono di via Veturia n. 45 tanti pezzi del puzzle sono tornati al loro posto. Nei prossimi giorni cercheremo di ricostruire tutto il mosaico.
A questo punto sorge il sospetto che i giornalista enologo Porcu e della sua straordinaria giornalista Martina Ottaviani impegnatissima nella ricerca di sponsor pubblicitari un po’ ovunque quando si recò dal Procuratore di Cassino abbia fornito veramente, per cortesia istituzionale, indicazioni sui suoi intrecci con la politica e gli affaristi di zona quali Pizzuti e Lozza.
Infine, per la serie se la suona e se la canta, ecco il giornalista Porcu versione zampognaro.
Nel lungo cartellone degli eventi natalizi sarà imperdibile quello del primo “FESTIVAL DEGLI ZAMPOGNARI” che si svolgerà il 18 dicembre all’Auditorium e che sarà presentato proprio da lui, Alessio Porcu. Chi meglio di lui sa come gonfiare una pelle di pecora cucita.