ROMA – “Oggi, nel corso della XIII Commissione Trasparenza, il voto del Movimento 5 Stelle, per mano del consigliere Valerio Novelli è stato determinante ai fini della sostanziale modifica di una relazione che riassumeva tutto il lavoro svolto durante le precedenti audizioni dei protagonisti della vicenda del concorso di Allumiere.
Una modifica che di fatto fa sparire elementi fondamentali, emersi nel corso delle sedute. Ma il Movimento oggi ha fatto di più, con questo voto ha voltato le spalle ad un suo consigliere, rappresentante del territorio, che da subito ha denunciato, dichiarandosi totalmente contrario alle modalità con le quali il concorso è stato condotto”. Così la consigliera della Regione Lazio, in forza al gruppo misto, Francesca De Vito.
“Certamente oggi il Movimento 5 Stelle del Lazio aggiunge una triste pagina al suo percorso politico- prosegue De Vito- iniziato al grido di ‘onestà, onestà’ e dalla difesa dei territori come caposaldo sul quale basare la propria forza.
Era un dovere sostenere il consigliere ad Allumiere Roberto Taranta, un uomo in prima linea che ha dato dimostrazione di grande forza, contrapponendosi a quel sistema di ‘conoscenze’ sempre combattuto.
Fin da subito ho mostrato la mia contrarietà al concorso, e alle relative assunzioni in consiglio, presentando a suo tempo una interrogazione.
Contrarietà confermata votando oggi contro la modifica della relazione che in questo modo fornisce una versione distante dalla realtà dei fatti, come chiunque può verificare riascoltando le registrazioni delle sedute. E credo che a nulla valga allegare i verbali delle stesse in calce, anzi sembra un po’ arrampicarsi sugli specchi o buttare la palla in calcio d’angolo. Molti sono i lati rimasti oscuri in questo concorso, a partire da una graduatoria definitiva mai emersa passando da gran parte degli assunti nelle Istituzioni fortemente legati alla politica, per arrivare ad un 24 dicembre giorno durante il quale sono avvenuti imbarazzanti passaggi di personale tra il Consiglio Regionale e il Comune di Civitavecchia.
La magistratura farà il suo corso ma mi aspettavo dalla commissione e da quei ‘cittadini prestati alla politica’ un segnale di distanza e una fredda analisi dei fatti avvenuti che, se non illeciti, ritengo quanto meno inopportuni”.