Battistoni aveva chiesto al sindaco Giulivi di “prestargli” un consigliere comunale e farlo passare per “azzurro”. Una mandrakata mezza napoletana finita male
TARQUINIA – Ormai, visto che i giochi in provincia sono noti, possiamo raccontare alcuni retroscena di colore che fanno capire come dietro il mancato accordo unitario sul nome di Giulivi ci siano forti interessi legati soprattutto allo smaltimento dei rifiuti.
In questi ultimi due anni, il senatore di Forza Italia, Francesco Battistoni, a più riprese ha chiesto al sindaco Giulivi ad allargare la maggioranza inserendo al suo interno il partito di Berlusconi.
Il problema principale era che Forza Italia non era riuscita ad eleggere nessuno oltre ad aver fatto da subito campagna elettorale contro.
La genialata politica di Battistoni consisteva nel chiedere in prestito dalla Lega un consigliere comunale, farlo diventare di Forza Italia e così l’allargamento era fatto. Un gioco da ragazzi. Ovviamente Giulivi non ha abboccato come non avrebbe abboccato nessuno.
Diversa invece la situazione di Fratelli d’Italia che, pur avendo fino ad oggi occupato i banchi dell’opposizione, non ha mai avuto un atteggiamento ostile nei confronti della maggioranza e in più circostanze ha collaborato come lo scorso anno in piena emergenza covid.
Ieri, durante la conferenza stampa di presentazione della lista provinciale dei Meloniani il candidato presidente non ché sindaco di Tarquinia ha dichiarato: “Tarquinia – spiega il sindaco seduto accanto a Rotelli e altri esponenti FdI presentando la lista alle provinciali – aprirà a Fratelli d’Italia, Tarquinia merita un assessore del partito”.