Il presunto killer piantonato in ospedale. Il magistrato Alessandro Gentile coordina in prima persona le indagini
TARQUINIA – Questa mattina i carabinieri sono tornati sul parcheggio delle Saline, teatro dell’omicidio di Dario Angeletti.
Nonostante l’erba alta e le sferzanti raffiche di vento, i militari dell’arma hanno setacciato con le mani palmo a palmo l’area. Una ricerca che ha prodotto un primo importantissimo risultato. E’ stato ritrovato il bossolo della pistola che ha fatto fuoco e colpito il docente universitario.
Era sposato con una veterinaria di origine tedesche e aveva due figli Dario Angeletti, il professore dell’Università della Tuscia. Le indagini dei carabinieri, che hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza, si stanno concentrando sulla pista dell’omicidio maturato in ambito familiare.
Già verso mezzanotte sono partite le prime perquisizioni. Da quanto si apprende, anche un testimone è stato ascoltato e verranno ascoltati altresì amici e parenti per capire di più sulla vita di Angeletti e sul perché è stato probabilmente ucciso.
Come ricostruito dettagliatamente dal nostro blog, Angeletti è arrivato nel parcheggio forse sentendosi più sicuro ma non è stato così.,
La macchina che lo seguiva era guidata dal suo assassino. Purtroppo però le immagini erano distanti e la targa era praticamente impossibile inquadrarla.
Acquisite le immagini delle telecamere pubbliche e private nel raggio di due chilometri dal luogo dell’efferato delitto.
Il magistrato di turno alla Procura di Civitavecchia, Alessandro Gentile, sta seguendo personalmente le indagini. A breve dovrebbero esserci le primi dichiarazioni ufficiali degli inquirenti.
Mentre i carabinieri sono sul luogo dell’omicidio i colleghi della scientifica sono al lavoro all’interno della Volvo grigia dove Angeletti è stato freddato con un colpo alla nuca.
Ormai è accertato che ad uccidere il professore sia stata un’arma da fuoco, probabilmente una calibro 7,65.
Il presunto killer, pare un familiare, è stato prelevato presso la sua abitazione a San Martino al Cimino e si troverebbe piantonato nel reparto speciale per detenuti presso l’ospedale Belcolle.
Sgomento in città anche perché la famiglia era molto conosciuta. In particolare la sorella Roberta, insegnante alle scuole medie dove si occupa di arte e disegno.
Tantissime le sue iniziative culturali in città e famose le sue illustrazioni per i bambini.
Intanto il Comune di Tarquinia ha affidato all’avvocato Paolo Pirani il compito di valutare ogni azione a tutela dell’immagine della Città fortemente provata da questo episodio di sangue.
Pirani è specializzato in casi giudiziari molto complessi legati a fatti di sangue.
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Tarquinia – Dario Angeletti ucciso da un killer a sangue freddo. Caccia all’uomo in tutta la zona