CIVITAVECCHIA – Si apre un nuovo fronte al porto, con l’ennesima vertenza occupazionale da gestire. Ieri infatti Filt Cgil, Ugl, Uiltrasporti e Usb sono state convocate dai vertici di Port Mobility per comunicazioni relative alla chiusura della Cassa Integrazione al 31 dicembre ed all’organizzazione delle attività operative e gestionali a partire dal 1 gennaio 2022.
“La società ha deciso, nonostante ci si trovi ancora in uno stato di emergenza – hanno spiegato i segretari sindacali Alessandro Borgioni, Fabiana Attig, Gennaro Gallo e Giancarlo Ricci – di non utilizzare più gli ammortizzatori sociali, indipendentemente dalle forme di intervento previste dalla normativa vigente, (Cig Covid nel caso di ulteriore proroga, Fis, strumenti derivanti dalla riforma degli ammortizzatori sociali oggi in discussione) scegliendo di programmare una ristrutturazione di cui ancora non si conoscono le dimensioni ma che probabilmente impatterà pesantemente sull’occupazione.
I lavoratori, se non si troveranno strumenti alternativi, vedranno il costo delle difficoltà aziendali scaricato sulle loro famiglie e questo non è assolutamente concepibile, il nuovo sistema di remunerazione previsto dalla Adsp, a partire dal 2019, rende il servizio certo nel suo svolgimento ma incerto nel pagamento essendo legato al diritto d’uso (flusso passeggeri/crocieristi), con la conseguenza di flessibilizzare e precarizzare l’utilizzo della forza lavoro.
Riteniamo fortemente penalizzante per il personale impiegato dalla società, che in prima linea ha affrontato la pandemia senza mai risparmiarsi, subire una riorganizzazione del servizio, quando ancora siamo lontani da una costante ripresa dei traffici, non vediamo la fine della pandemia e soprattutto si hanno a disposizione strumenti come gli ammortizzatori sociali, utilizzati proprio per evitare crisi occupazionali; a questo si può aggiungere che, con l’arrivo dei ristori dal governo, alcune risorse finanziarie potranno essere messe a disposizione delle imprese che più hanno subito il peso della generata dal Covid”.
Tutti motivi per i quali i sindacati valuteranno a breve, dopo un confronto con i lavoratori, quali azioni mettere in campo nelle prossime settimane, preavvisando che il giorno 17 dicembre potrebbe vedere l’abbinamento dello sciopero nazionale con una prima mobilitazione sull’operato della Port Mobility.