Rifiuti – La Regione Lazio ignora l’Antitrust. Porta la monnezza fuori regione e fa pagare più tasse ai cittadini

Centinaia di tonnellate di rifiuti mandati fuori regione penalizzando le imprese locali e tartassando (visti i maggiori costi) gli utenti. La monnezza fa il giro d’Italia ma torna sempre a Viterbo

VITERBO – L’Antitrust nella Delibera del 30 novembre 2021 (relatore un luminare del diritto quale è il Professore Michele Ainis) è stata molto chiara: Ecologia Viterbo, con la sua condotta (abuso di posizione dominante), ha tentato di escludere dal mercato del trattamento dei RUR un concorrente (la RIDA Ambiente) rendendo necessario, nei mesi scorsi e non solo, l’invio dei rifiuti fuori regione a costi più elevati e ostacolando la pulizia della città di Roma. Il tutto impedendo anche una riduzione della TARI pagata dai cittadini del territorio.

“Facta lex inventa fraus” recitava un vecchio motto latino. E l’Antitrust dovrebbe verificare cosa sta succedendo in questi giorni, a seguito della Delibera del 30 novembre, nella regione Lazio.

Ecologia Viterbo per non incappare in sanzioni accoglie solo parzialmente quanto pattuito e una amministrazione regionale che continua a mandare i rifiuti fuori regione a costi più elevati.

L’11 dicembre, dopo la Delibera dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Ecologia Viterbo ha scritto a RIDA Ambiente per comunicare che, per venire in soccorso anche alle impellenti necessità di Roma, di aver predisposto un lotto dedicato di circa 50mila m³ riservato esclusivamente a ricevere un quantitativo giornaliero, dal lunedì al sabato compreso, non superiore a 250 tonnellate di scarti di lavorazione dei rifiuti urbani conferiti a Rida Ambiente.

La società di Aprilia, però, fa sapere che le 250 ton/giorno previste in base al contratto del 15/10/2021 soddisfano soltanto una parte del fabbisogno della stessa Rida Ambiente, e nelle stesse non sono incluse le necessità di Roma Capitale.

Nella risposta, inoltre, viene ricordato che nella videoconferenza del 15/11/2021 – alla presenza, tra l’altro, del capo di Gabinetto di Roma Capitale, dei Direttori dell’Area rifiuti e AIA della Regione Lazio, dell’ing. Pierpaolo Lombardi (per Ecologia Viterbo), di Fabio Altissimi (per RIDA) e dei tecnici di parte – era stato concordemente stabilito che alla quantità di 250 ton/giorno, messa contrattualmente a disposizione a quasi copertura delle esigenze attuali di Rida Ambiente, si sarebbero dovute necessariamente aggiungere ulteriori 300 ton/giorno, a copertura del maggiore fabbisogno conseguente al supporto che Rida Ambiente avrebbe soltanto così potuto dare a Roma Capitale.

Era stato anche chiarito che tali quantità aggiuntive erano state appositamente ricavate nell’ambito della capacità giornaliera di conferimento di Ecologia Viterbo grazie alla riallocazione di una parte dei conferimenti sulla discarica di Albano Laziale determinatasi anche a seguito dell’ordinanza del Sindaco della Città Metropolitana del 10/11/2021.

Ecco, quindi, che nella riunione del 15 novembre scorso era stata trovata la soluzione per pulire Roma dalla spazzatura che ancora oggi troviamo nelle strade della Capitale e senza nessun costo aggiuntivo per la popolazione. La Regione (e Roma Capitale), invece, hanno solamente preso atto che la Ecologia Viterbo, diversamente da quanto era stato concordato nella ricordata videoconferenza, non ha concesso alla RIDA Ambiente la capacità di conferimento necessaria per poter fornire il supporto richiesto da Roma Capitale.

Con una sorpresa. Nella successiva comunicazione la Ecologia Viterbo rifiuta il maggior conferimento richiesto dall’impianto di Aprilia con la seguente motivazione: la discarica della Tuscia attualmente smaltisce direttamente e indirettamente circa 670 ton/giorno di indifferenziato della città di Roma. Esattamente 270 ton/giorno di rifiuti indifferenziati nel TMB (che si trasformano in 125 ton di scarti conferiti in discarica); 200 ton/giorno di residui provenienti dai vari impianti che trattano i rifiuti di Roma (AMA, DECO, ACIAM, Ecosystem) ossia circa 400 ton/giorno di indifferenziato.

Questa comunicazione dimostra che la regione Lazio sta avallando la decisione di inviare rifiuti fuori regione invece di trattarli nel TBM di RIDA Ambiente. Con un esborso economico di gran lunga superiore a quello che verrebbe pagato con il trattamento presso l’impianto di Aprilia.

Gli impianti DECO e ACIAM, infatti, sono situati in Abruzzo ed è paradossale che la regione Lazio invii i rifiuti fuori regione (per il trattamento) per poi riportarli nel Lazio, nella discarica di Viterbo, per il post-trattamento.

Quale maggior costo devono affrontare i cittadini che subiscono questo “giochetto”?

In ultimo, una precisazione sui dubbi sollevati dalla Società Ecologia Viterbo circa i flussi in uscita dall’impianto RIDA Ambiente.

Non contenta della nota prot. 896162 del 4.11.2021 della Regione Lazio, la società di Aprilia ricorda come il flusso di rifiuti EER 190501 conferito in discarica è stato oggetto di ben 6 campionamenti (effettuati in data 19/10/2021 e 25/11/2021) e analisi ed è sempre risultato conforme alla documentazione di omologa regolarmente compilata nonché alle autorizzazioni esistenti (come già chiarito dalla Regione Lazio con nota prot. 0896162.04-11-2021).

 

2021_12_14 - Nota Ecologia Viterbo prot.730