Regione Lazio – Fine dell’era Tosini, la Regione pesca in Toscana il nuovo direttore dei Rifiuti (con un pedigree da Procura)

Di questo soggetto torneremo a scrivere molto, soprattutto inizieremo col raccontare dell’inchiesta Keu trattata in modo approfondito da “Non è L’Arena” di Giletti e dal collega Lupo

ROMA – Un disoccupato al vertice della Direzione rifiuti del Lazio. Si occuperà delle autorizzazioni della discarica di Magliano Romano, della quarta linea a San Vittore e dell’ampliamento di Viterbo.

Si è preferito puntare su un personaggio con un passato pieno di ombre ed esterno all’amministrazione bocciando le decine di validi dirigenti interni.

Dopo l’indagata Tosini, Zingaretti ha dato l’interim alla D’Ercole. Dieci mesi per scegliere il nuovo Direttore dei Rifiuti e il “capolavoro” della Giunta regionale porta sull’ambita poltrona l’ing. Andrea Rafanelli.

L’ennesimo dirigente esterno che arriva dalla Toscana per prendere quasi 200 mila euro.

All’interno della regione Lazio, probabilmente, uno bravo così non c’è.

Così bravo che ha ritenuto, un paio di anni fa, la regione Toscana non alla sua altezza visto che, caso più unico che raro per un dirigente a tempo indeterminato, dopo uno strano periodo di aspettativa ha firmato addirittura le dimissioni volontarie.

 

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Andrea Rafanelli, nel passato, ha avuto ruoli importanti (anche se non indagato) negli Uffici dove si sono svolte vicende poco chiare. Inoltre, come riporta lanazione.it: “Poi c’è lo strano caso dell’ingegner Andrea Rafanelli. Da funzionario regionale dell’Ambiente, diffidò Aquarno e l’impianto di smaltimento Lerose. Pochi mesi dopo, per motivi personali, chiese un’aspettativa. Non la ottenne e così, poco più che 40enne, lasciò il posto fisso in Regione”.

Qualcun altro ha parlato di “anomale dimissioni del funzionario regionale Rafanelli, con l’ipotesi che siano state indotte”.

E’ chiaro che la scelta della Giunta regionale lascia tutti un po’ perplessi e vista la delicatezza della materia (e gli interessi che circolano attorno ai rifiuti) la magistratura e la Corte dei Conti dovranno tenere gli occhi aperti e monitorare ogni singolo passo dell’ex Dirigente toscano.

Che, crediamo, negli ultimi anni avrà avuto più di un problema, visto che da tempo è senza retribuzione (e non avrà neanche percepito la NASPI, visto che il suo lavoro si è interrotto per dimissioni volontarie).

Intanto cercheremo di far chiarezza fino in fondo sull’inchiesta Keu nella regione Toscana (in cui Rafanelli non risulta indagato) e sulle “famose” strane dimissioni dello stesso dirigente.

 

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Certo, bizzarra questa scelta di Zingaretti: rivolgersi ad un funzionario disoccupato che da tempo si trova fuori da tutti i giochi… Sembra proprio l’uomo giusto per le autorizzazioni di cui si sta tanto discutendo in questi giorni. Con Wanda D’Ercole e Vito Consoli che si tirano fuori da questo giochetto.

Un ultimo pensiero ai tanto bistrattati (da Zingaretti) dirigenti della regione Lazio. Non meritano di essere trattati come seconde scelte rispetto al dimissionario funzionario toscano.

Ma siamo solo all’inizio. Siamo sicuri che, per la nostra redazione, l’ing. Rafanelli sarà un’ottima musa ispiratrice.

Intanto grazie alla trasmissione Non è L’Arena possiamo capire meglio chi si è messo in casa Zingaretti.

A opporsi alla nuova nomina decisa giovedì dalla giunta Zingaretti è Fratelli d’Italia. La consigliera Chiara Colosimo ha già preparato un’interrogazione urgente in cui chiede al governatore più di un chiarimento sull’ultimo ingaggio.

La meloniana è sul piede di guerra: “Una direzione di estrema importanza è stata assegnata a un dirigente esterno valutando non idonei quattro manager già di ruolo”.

L’atto punta a “conoscere i motivi che hanno spinto la Giunta regionale a nominare l’ennesimo dirigente esterno all’amministrazione nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del luglio 2020 che aveva dichiarato illegittimi 48 dirigenti esterni della Regione Lazio” e sottolinea anche la durata quinquennale del contratto di Rafanelli, che scadrà “oltre la durata della presente legislatura”

Infine la cronaca e le vecchie dimissioni del neo dirigente dei Rifiuti.

Da Fratelli d’Italia si chiedono se sia “opportuno affidare ad un funzionario che da tempo è fuori dagli incarichi nella pubblica amministrazione perché “stranamente” licenziatosi dal suo posto di lavoro, e che con molta probabilità non conosce a fondo il territorio e l’impiantistica della regione, la delicatissima risoluzione dell’emergenza rifiuti nel Lazio.

Materia che ha visto finire il predecessore di Rafanelli nel vortice di una pesante inchiesta giudiziaria”.