Regione Lazio – Assessore Valeriani : “Ogni provincia dovrà avere la sua discarica. Così si stronca il monopolio”

Intervista a tutto campo sul problema rifiuti, sulla decisione dell’Antitrust e sul perché è stato scelto Rafanelli per sostituire Flaminia Tosini

VITERBO – Massimiliano Valeria, è Assessore Politiche Abitative, Urbanistica, Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, Smaltimento e Recupero. Venuto a Viterbo per presentare i grandi lavori di recupero del complesso San Simeone e Giuda ex cronicario cittadino.

Occasione troppo ghiotta per non approfittarne e chiedere qualche spiegazione sul problema rifiuti e perché tutti a Viterbo.

Assessore, perché continuate a portare i rifiuti solamente a Viterbo e come pensate di risolvere il problema?

Noi abbiamo commissariato Latina perché è inottemperante rispetto alle prescrizioni regionali quindi va chiuso il cerchio del ciclo dei rifiuti in ambito provinciale e siccome quella comunità locale ha ritenuto di non dover assumere quella decisione lo farà il commissario regionale.

Il Comune di Roma e la provincia di Roma differentemente dalla provincia di Latina hanno detto che vogliono assumere questa decisione quindi le cose vanno avanti. Nel frattempo gli impianti che esistono sono gli unici che stanno funzionando. Del resto al momento alternative non ci sono. Il nostro ruolo non è quello di realizzare impianti ma quello di dire a chi poi questi interventi deve farli… di farlo.

Gli interventi si fanno o attraverso i Comuni o attraverso i privati ma non lo diciamo noi. Lo dice la Legge.

Il compito della Regione, quindi, non è quello di trovare l’alternativa ad un sito piuttosto che un altro.

Gli impianti che ci sono, purtroppo, sono insufficienti e per questo motivo abbiamo realizzato un piano rifiuti che a differenza del passato dice una cosa molto semplice: non succederà mai più che c’è una provincia dotata di impianti mentre tante altre realtà ne sono completamente sprovviste.

Ognuno deve gestire i propri rifiuti come prevede la Legge e questo è quello che abbiamo fatto noi ed è il motivo per cui difronte all’immobilismo di molte situazioni locali siamo costretti ad intervenire con poteri sostitutivi. Non è questo il nostro compito. Il compito è dei Comuni, degli amministratori e dei sindaci di realizzare gli impianti. 

Noi non abbiamo solo un problema di discariche o termovalorizzazione ma abbiamo un problema di tutta la filiera di rifiuti ed il motivo per cui vorremmo non soltanto essere censori dell’attività dei Comuni o degli enti locali ma vorremmo accompagnare i Comuni a realizzare impianti pubblici finanziando con risorse regionali questi sforzi.

Massimiliano Valeriani

Avete sostituito la dirigente Flaminia Tosini coinvolta in una brutta vicenda giudiziaria  legata al “sistema rifiuti” e sostituita con l’ingegner Andrea Rafanelli che arriva dopo lo scandalo che ha travolto la Toscana…

Il dottor Rafanelli è stato scelto da una commissione tecnica presieduta da Wanda D’Ercole. Non lo sceglie la politica. Aveva i titoli per poter ricoprire quel ruolo. Ha partecipato ad un bando pubblico aperto a chiunque ne avesse voluto aderire. Sono pervenute tante domande. Evidentemente la sua domanda evidentemente era quella con più titoli ma sulla sua scelta noi non abbiamo giocato alcun ruolo. 

Ultima domanda. L’Antitrust vi ha bacchettato e stigmatizzato il “monopolio” sul ciclo rifiuti nel Lazio. In particolar modo ha puntato l’indice contro l’atteggiamento di penalizzazione di un impianto piuttosto che l’altro. Parliamo di Rida ambiente danneggiata dal “sistema” Lazio…

L’Antitrust fa il suo lavoro che è differente da quello che fa la Regione. Ribadisco. La Regione non ha il compito di realizzare gli impianti e non siamo noi che possiamo rompere un monopolio. Il monopolio si rompe se ci sono Comuni, soggetti pubblici o soggetti privati pronti a realizzare nuovi impianti. La domanda è mal posta altrimenti sembra siamo noi a legittimare un monopolio a danno di altri. Il tema è un altro: perché difronte ad una Regione che sostiene lo sforzo, se ci fosse, dei Comuni pronti a realizzare gli impianti i Comuni non si fanno avanti. Noi non siamo obbligati a sostenere economicamente questo tipo di sforzi. Eppure il Consiglio Regionale sta dicendo… realizzate gli impianti proprio perché è necessario rompere il monopolio di pochi soggetti privati e proprio per questo noi i soldi non li diamo ai soggetti privati ma li diamo ai Comuni.