Civitavecchia – Concorso, luminarie e chiosco, indagata l’assessore Di Paolo insieme ad altre cinque persone

Nella giornata di oggi perquisite abitazioni private, uffici e posto sotto sequestro alcuni telefoni

CIVITAVECCHIA – Dopo il blitz della Procura della Repubblica di Civitavecchia di due giorni fa negli uffici comunali questa mattina sono scattate anche le perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei primi indagati nell’inchiesta che vuole fare luce sul concorso, l’affidamento delle luminarie e un chiosco con stabilimento balneare nei pressi del Pincio.

Tre capi di imputazione che a vario titolo hanno riguardato sei persone finite nel mirino degli inquirenti ma, da quanto trapela, non saranno i soli.

Si tratta dell’assessore comunale Emanuela Di Paolo, del dirigente comunale Sandro Giglio Marrani, del vigile urbano Augusto Foschi e degli imprenditori Simone PagliariniMario Benedetti Gianpiero Firicano.

Il capo a) riguarda il dirigente comunale Sandro Giglio Marrani, Simone Pagliarini e Mario Benedetti in quanto in concorso tra loro e in cambio di utilità non meglio identificate e contestate in un presunto reato corruttivo, avrebbero agevolato la cessione in affitto del chiosco di Mario Benedetti che si trova in zona Pirgo in favore di Simone Pagliarini.

Al capo b) l’assessore Emanuela Di PaoloSandro Giglio Marrani e Gianpiero Firicano per una presunta turbativa della libertà degli incanti in quanto avrebbero favorito l’imprenditore Gianpiero Firicano ad aggiudicarsi l’allestimento delle luminarie cittadine di quest’anno e che aveva presentato un’offerta decisamente meno vantaggiosa rispetto alla ditta esclusa e giudicata seconda, in quanto non avrebbe pagato gli allacci della corrente (per un costo di circa 20mila euro a carico dell’amministrazione) e in cambio avrebbe fornito dieci casette di legno per il mercatino del Natale e aumentato in alcune zone le luminarie.

Al capo c) l’unico indagato è un vigile urbano, Augusto Foschi il quale, avendo la possibilità di accedere nei locali chiusi a chiave del Comune dove si trovavano i documenti sensibili relativi al concorso, si sarebbe introdotto al loro interno, in particolare in quello in uso del dirigente Marrani in orario di chiusura degli stessi, avrebbe prima aperto il fascicolo e successivamente fotografato le domande dei quiz che riguardavano la selezione concorsuale proprio dei vigili urbani e le avrebbe successivamente consegnate alla propria figlia che, secondo gli investigatori che hanno svolto le indagine, sarebbe risultata poi essere vincitrice del concorso.

Secondo gli inquirenti, ad “incastrare” gli indagati, le intercettazioni ambientali e le telecamere nascoste negli uffici comunali.

Si tratta di uno uno stralcio di un’inchiesta ben più ampia che potrebbe portare clamorosi sviluppi nei prossimi giorni.

L’avvocato Lorenzo Mereu che difende l’imprenditore Mario Benedetti raggiunto da noi telefonicamente si è limitato a dire che le accuse mosse al suo assistito, al momento, sembrano essere piuttosto deboli soprattutto ai fini delle utilità che sono oggetto dell’accusa di corruzione.

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Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.