Acea accoglie la richiesta dell’ex presidente del Consorzio Roberto Rossi e stacca la luce. Il presidente della Nc Manrico Tombolelli: «Stiamo valutando tante ipotesi per ovviare al problema». L’unica soluzione possibile sembra essere l’intervento del Comune. Dura Civitavecchia C’è
CIVITAVECCHIA – Da una riunione svoltasi mercoledì 15 dicembre tra le società del Consorzio dinanzi al delegato allo Sport Matteo Iacomelli per annunciare lo scioglimento del Consorzio stesso, alla Pec indirizzata al colosso energetico Acea per dire che «il Consorzio Gis non esiste più» sono trascorsi poco più di sette giorni e nella giornata di ieri ecco che al PalaGalli è stata staccata la luce, tant’è che in mattinata alcuni anziani che stavano svolgendo il corso di nuoto si sono trovati costretti ad uscire velocemente dalla vasca, lamentandosi successivamente sui vari gruppi social di Facebook.
Situazione alquanto critica e complessa quella che si è verificata all’impianto di viale Lazio, con i maggiori problemi che ora si trova ad avere la Nc, società che ha in mano la gestione dell’intera struttura natatoria.
«Stiamo valutando – afferma il presidente della società rossoceleste Manrico Tombolelli – varie ipotesi per tamponare questo problema. Da inizio anno vedremo cosa possiamo fare per far tornare ad allenare le società locali».
«Sì, giovedì 23 ho inviato una Pec ad Acea – spiega l’ormai ex presidente del Consorzio Gis Roberto Rossi – per avvertire che il Consorzio si era sciolto per cui le bollette non dovevano più essere indirizzate a noi; tutto qua. Ci tengo a precisare – conclude Rossi – che fino a quando è stato in piedi il Consorzio tutte le bollette a noi recapitate sono state pagate».
Puntale e duro l’intervento dell’associazione Civitavecchia C’è, che non ha preso affatto bene la notizia: “Dopo tante conflittualità, discussioni di diverso genere, tra salvatori della patria, vittime, pseudo dirigenti, amministratori comunali, etc, veniamo messi a conoscenza che allo Stadio del Nuoto è stata cessata l’erogazione dell’ energia elettrica.
Speriamo che non sia vero, ma se lo fosse, sarebbe il massimo dell’imponderabile, ma anche dello schifo, del quale in tanti si dovrebbero vergognare.
Incredibile la città che più ha dato alla produzione di energia, vede privata di corrente elettrica un suo impianto sportivo, quello più importante, anche sotto il punto di vista patrimoniale.
È vero, da quanto ci risulta, che non era l’Enel a fornire la corrente elettrica, allo Stadio del Nuoto, ma è altrettanto vero che questa è una grossa anomalia della quale in molti dovranno rendere conto. Sembrerebbe altrettanto vero che l’attuale fornitore, che ha proceduto al distacco sia stato Acea, una società alla quale abbiamo ceduto la gestione dell’acqua pubblica da più anni (decisione da noi contestata) concedendo la possibilità, oltretutto giusta per un privato, di fare lauti guadagni. Insomma, gira che ti rigira, la città continua a dimostrare debolezza nei confronti di chi, invece tanto ricava dal territorio, il tutto sempre a discapito dei cittadini.
Ritornando allo sport, come già diciamo da molto tempo, il sistema sportivo esistente tra gestioni e convenzioni, pubblico e privato produce solo iatture ed ingiustizie allo sport, quello vero, che sia sociale o agonistico, pertanto deve essere riformato, a partire da subito. Se ciò non dovesse avvenire e si continuasse nel solito bla bla, chi di dovere, sarà ritenuto responsabile della disfatta”.