Albano Laziale – Rifiuti, sul rinnovo semestrale della discarica nessuno parla dell’interdittiva Antimafia

Gualtieri costretto a prorogare l’ordinanza della Raggi che sei mesi fa aveva scatenato le proteste del PD. Così, in un anno, Cerroni “il Supremo”, incassa circa 100 milioni di euro in più. Colosimo: “Convocherò commissione trasparenza”

ROMA – Per anni il tormentone è stato “è colpa della Raggi”, ma anche il sindaco Roberto Gualtieri non avendo altre vie d’uscita è stato costretto a proseguire su quella strada.

L’ex sindaca di Roma della città Metropolitana a luglio scorso aveva emanato (in piena emergenza rifiuti) un’ordinanza per portare i rifiuti di Roma e dell’hinterland, per un totale di 24 Comuni, nella discarica di Albano Laziale.

Sei mesi fa Gualtieri e i suoi compagni di partito avevano aspramente contestato il provvedimento di Virginia Raggi tanto che avevano inscenato clamorose proteste.

La musica oggi, però, sembra essere molto diversa. L’11 gennaio Gualtieri, in qualità di sindaco della Città metropolitana, ha firmato la proroga per conferire rifiuti nel sito di Roncigliano fino al 15 luglio 2022.

Flaminia Tosini

L’ordinanza è stata notificata all’amministrazione comunale guidata dal sindaco del PD Massimiliano Borelli, che si dice “rammaricato” e parla di una “decisione amara e deludente”.

Toni di delusione ma privi della rabbia che aveva contraddistinto la decisione del predecessore di Gualtieri alla guida della città Metropolitana.

Da settimane raccontiamo la cattiva gestione dei rifiuti nel Lazio e questo ultimo atto ne è l’ennesima prova.

L’ordinanza firmata dalla Raggi sei mesi fa è stata presa come spunto per attacchi politici e utilizzata in campagna elettorale dai Dem che hanno scatenato tutti gli amministratori locali presenti sul territorio (e sono tanti), contro l’ormai ex sindaca di Roma (lasciata sola e tradita, per entrare nella Giunta Zingaretti, anche da chi, nel passato, gli era amica).

Oggi, invece, l’asse Gualtieri-Zingaretti è intoccabile e inattaccabile e quindi agli amministratori della zona non resta che subire passivamente le scellerate scelte del duo che gestisce i rifiuti nel Lazio.

Ma il PD, quello regionale, da anni non chiarisce come sia stato possibile bypassare l’interdittiva Antimafia che pende sul sito di Albano Laziale.

Nel 2019 e nel 2020, infatti, la Direzione regionale Rifiuti della regione Lazio ha dato il via libera alle volture a favore di Colle Verde e Ecoambiente senza interpellare la Prefettura di Roma sulla interdittiva antimafia che grava sulla soc. Pontina Ambiente, ancor oggi proprietaria della discarica, in spregio a due sentenze del Consiglio di Stato che confermano la validità del provvedimento prefettizio.

 

Interdittiva antimafia Pontina Ambiente

 

Chi ha firmato queste volture?

Ovviamente sempre lei, il “braccio armato” della Direzione Rifiuti: quella Flaminia Tosini, già vicesindaco di Vetralla e arrestata il 16 marzo dello scorso anno (poi scarcerata e ora in attesa di processo) per le autorizzazioni facili rilasciate “all’amicoValter Lozza.

Anche in questo caso “il supremoManlio Cerroni continua a dettare legge.

Come ha fatto l’allora potentissima dirigente regionale ad autorizzare la voltura di una società di cui l’ex Prefetto di Roma, Pecoraro, aveva detto: “che sussiste la presenza di situazioni relative a tentativi di infiltrazione mafiosa”?

Come spiega, oggi, il Partito Democratico ai cittadini laziali il non rispetto di quanto previsto dal Piano Rifiuti regionale?

Ricordiamo che intervistato dal nostro blog un mese fa circa l’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, aveva dichiarato che “Ogni provincia dovrà avere la sua discarica. Così si stronca il monopolio”.

Ad oggi, però, questo monopolio non è stato stroncato visto che le due discariche esistenti nel territorio regionale sono entrambe gestite da un unico soggetto: che detiene il sito di Viterbo e controlla (nonostante la voltura a Ecoambiente) quella di Albano Laziale.

La decisione di Gualtieri ha scatenato la politica laziale.

Il M5S fa sapere: “quando l’abbiamo aperta noi nell’estate 2021 si è scatenato il finimondo, adesso che invece ci pensa Gualtieri a prorogarla fino al 15 luglio 2022 nessuno mette bocca, anzi le testate ‘di regime’ accolgono con favore l’iniziativa”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia della Città metropolitana di Roma, Alessandro Palombi ha dichiarato: “Gualtieri scappa da confronto su discarica Roncigliano”.

 

sentenza Consiglio di Stato n. 981-2017

 

Sentenza Consiglio di Stato n. 2927-2018

 

Ma la questione non finisce qui. Ci sarà sicuramente una accesa discussione, tra una settimana circa, nella XIII Commissione Trasparenza della Regione Lazio presieduta da Chiara Colosimo.

“Ho intenzione di convocare, per venerdì 21 gennaio, una seduta della commissione Trasparenza – ha dichiarato la Colosimo – per discutere sulla questione della discarica di Albano. Ho ricevuto, infatti, nei giorni scorsi, una richiesta di audizione urgente da parte dell’associazione Salute Ambiente Albano e mi sembra doveroso ascoltarli, come da loro sollecitato, anche alla presenza della Direzione regionale Ambiente e dell’Arpa Lazio”.

In quella sede si dovrà chiarire anche la posizione del sindaco di Albano, Massimiliano Borrelli.

Incisivo contro il provvedimento della Raggi e molto più morbido nei confronti di Gualtieri tanto è vero che in una intervista pubblicata su Il Messaggero ha dichiarato: “Non posso bloccare la discarica”.

Chissà se il sindaco si rivolgerà al TAR, visto che i giudici amministrativi nell’ottobre 2021 avevano deciso di non sospendere l’autorizzazione perché la stessa era prossima alla scadenza (ricordiamo che l’ordinanza Raggi prevedeva lo stop al 15 gennaio 2022).

Adesso è certo che Albano Laziale riceverà rifiuti da Roma e dagli altri 24 comuni fino al 15 luglio 2022.

Chiederà al TAR di intervenire visto che questa volta la scadenza è lontana?

In ultimo cerchiamo di fare due conti su quanto, economicamente, vale questa proroga di Gualtieri. 1300 tonnellate al giorno ad Albano significa che il sito sottoposto ad interdittiva Antimafia riceve circa 130mila giornaliere che nei sei mesi porteranno circa 23 milioni di euro nelle casse di chi gestisce la discarica di Albano. Sommati ai sei mesi trascorsi arriviamo a 46 milioni di euro.

Con l’aumento di 600mila m³ disposto dall’amministrazione Zingaretti su Viterbo il 26 settembre scorso, che hanno portato nelle casse di Cerroni altri 60 milioni di euro, l’incremento economico per il “Supremo” in questo anno supererà abbondantemente i 100 milioni di euro.

Con buona pace del sindaco di Albano Laziale, degli amministratori della zona e alla faccia dei cittadini dei Castelli.