Confagricoltura – Il Tar del Lazio dà ragione ad “Agricoltori Riuniti”, la lista esclusa dalla corsa per il Consorzio di bonifica

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo – Il venti febbraio di due anni fa, uscì sui principali giornali cartacei e del web, un articolo dell’allora direttore della Coldiretti Viterbo che, in seguito alla esclusione delle liste presentate da “Agricoltori Riuniti” (CIA Rieti-Viterbo, Copagri Lazio, Confagricoltura Viterbo-Rieti con Piero Camilli capolista), in vista delle elezioni per il Consorzio di bonifica dell’Etruria meridionale e della Sabina, dichiarava la sua soddisfazione per “l’ennesimo risultato positivo”.
Viene da chiedersi cosa ci sia di positivo nell’esclusione di liste avversarie in una competizione elettorale: noi al suo posto ce ne saremmo rammaricati e avremmo certamente evitato, come fece il Sig. Alberto Frau ex direttore di Coldiretti Viterbo, di scrivere nel suo articolo che “si chiude una pagina triste per l’agricoltura viterbese…al bene comune è stata anteposta un’accozzaglia di interessi maldestramente gestiti…noi siamo diversi, dispiace vedere che altre associazioni, anche unite fra di loro, non abbiano trovato il bandolo della matassa”.
Purtroppo per Frau, nel frattempo, due pronunciamenti, prima un decreto del Presidente della Repubblica del 16 maggio 2021, poi una sentenza del TAR del Lazio del 18 gennaio 2022, danno ragione ad “Agricoltori Riuniti” e concordano nel ritenere l’assurdo regolamento elettorale del Consorzio di bonifica “incoerente rispetto alla finalità di meglio garantire il principio di rappresentatività”.
Quindi il regolamento va riscritto, così come il CDA insediato risulta illegittimamente nominato e pertanto decaduto.
In sostanza il bandolo della matassa non lo abbiamo potuto trovare semplicemente perché qualcuno lo aveva ben nascosto, forse in buona fede o forse no, ma la cosa non ci interessa più.
Noi “Agricoltori riuniti” accogliamo con profonda soddisfazione le due sentenze che potranno finalmente consentire elezioni libere e democratiche e invitiamo la Regione Lazio che, secondo la sentenza del Presidente della Repubblica avrebbe dovuto immediatamente nominare un commissario al posto dell’attuale decaduto CDA, a procedere agli atti dovuti senza ulteriori ritardi.
Troppi personaggi del mondo politico e sindacale fino ad oggi hanno preferito girarsi da un’altra parte facendo finta di non vedere e non sentire.
Ma ora è arrivato il momento della verità e della giustizia.

Confagricoltura Viterbo -Rieti