Intervento a bordo della Polizia di frontiera dopo la richiesta di aiuto della 23enne americana riuscita a fuggire
CIVITAVECCHIA – Nell’ambito dei propri compiti istituzionali, personale della squadra di Polizia giudiziaria della Polizia di frontiera di Civitavecchia, diretta dal commissario capo Maurizio De Mei, ha tratto in arresto un cittadino pakistano naturalizzato negli Usa di anni 36, in seguito alla violenza sessuale subita da una cittadina americana di anni 23.
Sia l’uomo che la donna, facevano parte dell’equipaggio della nave da crociera Valiant Lady ormeggiata in questo porto, dove sta effettuando alcune lavorazioni di ripristino e preparazione per l’imminente viaggio inaugurale che dovrebbe tenersi per i primi giorni del prossimo marzo.
In tali circostanze, terminato l’orario di lavoro, la donna sarebbe stata invitata a vedere un film nella cabina occupata dall’uomo, il quale dopo averle offerto del vino e sfruttando l fatto che si sarebbe addormentata, ne avrebbe abusato asessualmente.
La donna riusciva a divincolarsi e scappare dalla cabina chiedendo aiuto e l’intervento della Polizia che una volta a bordo, dopo aver cristallizzato lo stato dei luoghi, effettuava un’accurata attività investigativa, visionando i filmati delle numerosissime telecamere di sicurezza, riscontrando gli orari di apertura delle cabine memorizzate dal comando nave, sentendo a verbale i testimoni presenti, sequestrando gli abiti della donna e dell’uomo nonché alcuni effetti personali di quest’ultimo.
Le immediate indagini hanno permesso di riscontrare il racconto della donna che nel frattempo, tramite ambulanza, è stata fatta trasportare presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo dove è stata visitata e assistita.
Contemporaneamente la Polizia di frontiera si è relazionata con la locale Procura della Repubblica che, messa a conoscenza degli elementi acquisiti, ha disposto il fermo di polizia giudiziaria dell’uomo, essendo gravato da gravi indizi di colpevolezza e sussistendo il concreto pericolo di fuga.
Il cittadino pakistano è stato associato al carcere di Frosinone dove, in teleconferenza, è stato convalidato il fermo effettuato e poi lo stesso veniva tramutato in custodia cautelare in carcere.
La donna, dopo essere stata assistita a livello sanitario, è stata ricondotta a bordo nave dove è stato predisposto con funzionari dell’ambasciata americana anche un supporto psicologico e legale.
Solo grazie alla prontezza e professionalità del personale operante, che è riuscito a guadagnarsi la fiducia della donna nonostante la sua particolare condizione, è stato possibile raggiungere questo risultato.