Quirinale, l’elezione del presidente della Repubblica: come si vota, gli orari e il quorum. La guida

ROMA – Conto alla rovescia per eleggere il nuovo presidente della Repubblica Italiana dopo i sette anni al Quirinale di Sergio Mattarella. Ma come funzionano le elezioni del nuovo capo dello Stato? Come cambiano a causa della pandemia da Covid? Quanti sono gli elettori? Quando si vota?

Si vota nell’Aula di Montecitorio che sarà presieduta dal presidente della Camera, Roberto Fico. In genere le votazioni erano due (una al mattino e l’altro al pomeriggio), questa volta causa Covid ci sarà una sola votazione al giorno e sarà sempre il pomeriggio alle ore 15. Si inizia lunedì 24 gennaio 2022. La votazione può spalmarsi su più giorni ma l’assemblea non verrà sciolta sino alla elezione del nuovo presidente della Repubblica. Si potrà accedere a Montecitorio solo con il Green Pass (sufficiente quello base), mascherina Ffp2 e dopo controllo della temperatura. In aula contemporaneamente non saranno ammesse più di 200 persone: l’ingresso sarà in ordine alfabetico. Ci saranno quattro cabine elettorali, mentre per chi è positivo al Covid (o in quarantena), come da decreto del 21 gennaio, sarà permesso votare, ma dovrà farlo nel parcheggio della Camera dei deputati, in via della Missione, dove ci sarà una struttura ad hoc. Ogni scrutinio si calcola duri circa quattro ore e mezzo.

Prenderanno parte al voto 630 deputati, 321 senatori (315 più i senatori a vita che oggi sono Giorgio Napolitano, presidente emerito, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Mario Monti, Liliana Segre e Carlo Rubbia), e gli eletti dai consigli regionali che in tutto sono 58. Si tratta, quindi, di 1.009 Grandi elettori. Diventati però 1.008: oggi domenica 23 gennaio 2022 è morto Vincenzo Fasano (deputato di Forza Italia) a seguito di una lunga e grave malattia. Il quorum: nei primi tre scrutini è necessaria la maggioranza qualificata di due terzi dell’assemblea, cioè 672 elettori su 1.008; dal quarto scrutinio in poi, invece, è sufficiente la maggioranza assoluta (cioè la metà più uno dei Grandi elettori), pari a 505 come previsto dall’articolo 83 della Costituzione.  Di solito, si entra nel vivo dal quarto scrutinio: solo Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi, infatti, sono stata eletti con la maggioranza dei due terzi.

 

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