Prosciolto Vinaccia. Secondo l’accusa i 600 mila euro pagati da Larini sarebbero finiti nelle sole tasche del ragioniere civitavecchiese
CIVITAVECCHIA – Il 13 aprile prossimo il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Civitavecchia dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno gli unici due indagati rimasti sul banco degli imputati per la maxi truffa a danno della Fondazione Cariciv messa a segno dal broker di italo-svizzero Domenico Danilo Larini.
Domenico Danilo Larini, era l’operatore finanziario luganese (di Marcote per l’esattezza) che fu arrestato per una serie di truffe messe a segno oltre a diversi reati di malversazione che fece sparire circa 50milioni di franchi svizzeri raccolti da vari investitori, tra i quali, la Fondazione Cariciv di Civitavecchia che da sola versò l’imponente somma di 19 milioni alla sua società LP Suisse.
Nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dai sostituti procuratori che hanno svolto le indagini, Mirko Piloni e Federica Materazzo vengono sostanzialmente confermati i capi contestati nel febbraio del 2021 quando la Guardia di Finanza comunicò la conclusione del loro lavoro investigativo che però è sostanzialmente cambiato. Sono spariti i nomi di Danilo Larini perché giudicato e condannato per lo stesso reati dal Tribunale di Lugano e quindi non può essere processato due volte per lo stesso reato. Francesco Vinaccia si è visto archiviare la propria posizione probabilmente perché ha potuto dimostrare che le accuse a lui mosse fossero infondate.
A rispondere quindi della maxi truffa da 19milioni di euro sono rimasti solamente in due, Patrizio Fondi e Stefano Costantini.
Secondo l’accusa i due avrebbero truffato in “concorso morale e materiale tra loro, Patrizio FONDI in qualità di membro della Commissione Investimenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia, nominata in composizione ristretta con delibera dell’Organo di Indirizzo in data 29.10.2014;
Stefano COSTANTINI, in qualità di C.E.O. della società broker LP Suisse Advisory s.r.l. (facente parte del predetto gruppo) in qualità di intermediario e mediatore negli accordi tra COSTANTINI e il FONDI, con artifici e raggiri consistiti:
nel presentare come estremante vantaggioso e redditizio, contando anche sulla compiacenza della Commissione Investimenti (ottenuta mediante la corresponsione al FONDI di una somma di denaro pari a 600mila euro), l’investimento di liquidità per un valore totale pari a circa 25milioni di Euro in polizze assicurative emesse dalla società Nucleus Life AG (con sede a Vaduz, Liechtenstein), con gestione del patrimonio da parte della LP Suisse Capitai Asset Management AG, attraverso la stipula di contratti che avrebbero dovuto garantire alla Fondazione un rendimento annuo del 6,5%, al lordo delle commissioni di gestione, oltre all’integrità del capitale investito per l’intera durata della polizza, il tutto senza alcuna ulteriore analisi di mercato;
nel presentare bilanci falsificati di Nucleus Life AG e di LP Suisse Capitai Asset Management, aumentando fittiziamente gli importi dell’attivo, in modo da agevolare l’autorizzazione all’investimento;
nel presentare, allo scopo di aumentare l’inziale capitale investito (10 milioni di euro), vari report falsificati in cui venivano evidenziati gli ottimi risultati di gestione di Nucleus Life AG e di LP Suisse Capital Asset Management;
nel produrre una falsa appendice alla polizza assicurativa stipulata con Nucleus Life AG, apparentemente migliorativa delle condizioni contrattuali, in quanto quest’ultima figurava quale garante del capitale investito sin dalla prima tranche dell’operazione;
cosi facendo, traevano in errore sulla bontà dell’affare il Consiglio di Amministrazione della Fondazione, inducendolo a versare in favore della LP Suisse Capitai Manager gli importi di seguito elencati:
- € 10.000.000,00 attraverso bonifico del 07/01/2015;
- € 1.000.000,00 attraverso bonifico del 21/05/2015;
- € 4.600.000,00 attraverso bonifico del 10/08/2015;
- € 4.300.000,00 attraverso bonifico del 11/08/2015;
- € 100.000,00 attraverso bonifico del 01/09/2015;
- € 4.000.000,00 attraverso bonifico del 22/09/2015;
- € 1.000.000,00 attraverso bonifico del 13/10/2015;
Dette somme venivano poi distratte dal LARINI attraverso l’acquisto di obbligazioni della società Black Gold (poi fallita) collegata ad altre società a lui riconducibili, ed in parte retrocedute al FONDI in base a previ accordi, con conseguente ingiusto profitto in favore degli indagati e correlativo danno in carico alla Fondazione CARICIV.
Questa la prima contestazione alla quale va aggiunta quelle personale di Patrizio Fondi che non avrebbe pagato le tasse sulla presunta tangente da 600mila euro pagata da Larini e consegnata attraverso delle carte di credito ricaricabili da un “postino” o “spallone” ad un consigliere della Fondazione che lo stesso avrebbe riconosciuto in foto mostrata in sede di interrogatorio ma che non era Fondi.
Quest’ultimo dovrà quindi rispondere anche perché, al fine di evadere le imposte sui redditi, ometteva di indicare nella relativa dichiarazione presentata per l’anno 2015, redditi diversi per un ammontare superiore al 10% di quelli indicati nella stessa dichiarazione e precisamente sottraeva ad imposizione redditi per € 600mila, con conseguente evasione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per € 258.591,00, quindi, per un totale superiore alla soglia di punibilità fissata dall’art. 4 del D. L.vo 74/2000.
La Fondazione Cariciv indicata come parte offesa sarà difesa dall’avvocato Matteo Mormino.
Fondazione Cariciv – Ecco i retroscena della grande truffa messa a segno da Larini & Co.
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.