Roma – Il sindacato dei medici (Snami) proclama lo stato d’agitazione

ROMA –  Riceviamo e pubblichiamo – “Il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani (Snami) esprime estrema preoccupazione poiché a 2 anni dall’inizio della pandemia non si notano miglioramenti dello stato in cui versa la Medicina territoriale. I Medici di Medicina Generale continuano a sopperire alle inefficienze del sistema, in particolare, riguardo alle incombenze burocratiche legate altracciamento dei pazienti Covid 19, ai tamponi, al loro  isolamento/quarantena, alla liberazione dall’isolamento, alle vaccinazioni anti SARS-CoV-2.
Compiti aggiuntivi che quotidianamente si è costretti ad affrontare, oltre alle visite domiciliari e alla gestione delle difficoltà da parte dell’utenza ad effettuare le visite di controllo per patologie croniche (diabetici, cardiopatici, affetti da broncopneumopatie, oncologici, ecc.) che quindi ricadono completamente o quasi sulla Medicina Generale.
Inoltre i Medici di Medicina Generale eseguono visite domiciliari, certificati Inps e Inail, assistenza domiciliare integrata, assistenza domiciliare programmata, etc.Constatato il perdurare della scarsa considerazione in cui viene tenuta la categoria dei Medici di Medicina Generale da parte dei decisori politici e dai tecnici della sanità, oltre ai continui attacchi mediatici rivolti alla stessa da parte dei media. Disservizi che riteniamo causati da scorrette scelte politiche e organizzative. Ritiene l’Accordo Collettivo Nazionale per il triennio 2016-2018 anacronistico rispetto ai tempi attuali e ai profondi mutamenti dell’attività professionale, non solo per le criticità legate alla pandemia, ma anche per il mutamento delle necessità assistenziali e per tutte le criticità che il SSN sta affrontando.
Ribadisce  che il Ruolo Unico non soddisfa le difficoltà attuali aggravando ulteriormente la situazione carenziale dei Medici e che per contro rischierà di creare ulteriori carenze di Medici di
Medicina Generale, della Continuità Assistenziale, dell’Emergenza Sanitaria Territoriale e
della Medicina Penitenziaria,
Verificato che le risorse economiche messe in campo appaiono largamente insufficienti per coprire anche solo l’aggravio dei fattori di produzione della categoria e che non si ravvede alcuna
risposta alle carenze strutturali territoriali e ai relativi incentivi. A questo si aggiunge l’esclusione dei laureati dopo il 31.12.1994 dagli incarichi provvisori creando gravi lacune nel SSN che non potranno essere colmate. Gli interventi attuati per sanare le carenze nei Servizi di Igiene Pubblica in risposta alla popolazione hanno solo spostato il problema sulla Medicina Generale che da sempre è il front office per il cittadino.
Allarmato per la confusione in atto tra Governo, Ministero della Salute e Regioni riguardo alla prossima strutturazione delle cure territoriali. Le proposte avanzate appaiono confuse e spesso in contraddizione tra di loro; a ciò si aggiunge che tali misure proposte dovranno innestarsi all’interno della missione 6 del PNRR che appare come un mero investimento immobiliare sul territorio senza alcuna attenzione al personale medico.
Per quanto sopra proclama lo stato di agitazione.
Si resta in attesa delle procedure di raffreddamento, previste dalle vigenti normative in
materia”. Così in una lettere inviata alle istituzioni dalla Segreteria Nazionale dello Snami.