Chiesto l’intervento del presidente Draghi e del ministro Giovannini
FONDI – “Autotrasportatori esasperati. Sostenibilità economica delle imprese ridotte al lumicino a causa dei costanti ed ingenti rincari cui sono sottoposte. In questo contesto, e per sollecitare risposte rapide alle molteplici criticità cui il comparto è sottoposto, ho chiesto ufficialmente un intervento mirato da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro delle infrastrutture Giovannini. La protesta presso il Mof di Fondi, che si colloca con un fatturato tra indotto diretto ed indiretto pari a 30 miliardi l’anno tra le prime aziende in Europa, non è casuale. Sottolinea la strategicità della piattaforma, la più grande e moderna della Penisola per concentrazione, condizionamento e smistamento di prodotti ortofrutticoli freschi con un ruolo chiave per le produzioni di ortofrutta nell’intero bacino del Mediterraneo. Quello degli autotrasportatori è un comparto che rappresenta migliaia di operatori che in questi mesi hanno sopportato i rincari progressivi attuati in ogni contesto con senso di responsabilità ed abnegazione, che nel corso di questi due anni di pandemia non si sono mai fermati proprio per garantire l’approvvigionamento di materie prime ai nostri cittadini e che non possono essere abbandonati a se stessi. L’impennata del costo del gasolio, che si stima intorno al +30%, nell’ultimo anno e mezzo, in combinato disposto con il caro energia stanno impattando, infatti, in modo devastante sulla catena del freddo e del trasporto alimentare. Fattori a cui si devono aggiungere la carenza strutturale di autisti, il costo ingente dei pedaggi che quotidianamente vengono pagati per spostarsi sulle nostre autostrade, l’aumento del costo dei ricambi per la manutenzione dei veicoli, le sanzioni comminate tramite gli autovelox disseminati ovunque sulle nostre strade e lo stato di degrado e mancanza di sicurezza che contraddistingue le nostre arterie. Criticità che per essere risolte, come sottolineato nella nota a Draghi e al ministro, necessitano della programmazione di interventi nel breve, medio e lungo periodo in grado di ridare ossigeno al settore e ad andare incontro alle esigenze evidenziate dagli autotrasportatori. In termini generali è necessaria un’azione incisiva per ridurre i costi a carico delle imprese per il gasolio, l’energia e i pedaggi in autostrada. In secondo luogo è necessario procedere, per questa categoria, ad una revisione accurata del Codice della strada. Non una moratoria per le infrazioni stradali. Chi sbaglia è giusto che paghi, ma una revisione completa della norma per quanto attiene la patente a punti, esistente tra l’altro solo in Italia, è non procrastinabile considerato che la sospensione di tale autorizzazione alla guida comporta l’impossibilità per i camionisti di svolgere il proprio lavoro. Contestualmente non sono più rinviabili interventi mirati sul piano infrastrutturale. Pensiamo, nel Lazio, alla realizzazione del progetto della cosiddetta Pedemontana di Formia. Allo stesso tempo dobbiamo intervenire per mettere in sicurezza la 156 dei Monti Lepini, nel tratto di collegamento con la Frosinone Mare ridotta a poco più di una mulattiera e soggetta ad una mole di traffico insostenibile non solo nel periodo estivo. La mancanza di infrastrutture e la loro cronica inadeguatezza non è fatto marginale ma comporta un acuirsi dello stato di emergenza in cui gli autotrasportatori vivono ogni giorno. Abbiamo il dovere di sostenere gli autotrasportatori soprattutto in considerazione del fatto che gli interventi esposti non sono impossibili da mettere in campo se c’è la volontà politica di attuarli. Solo con una presa di posizione chiara e un sostegno concreto al comparto potremo evitare che il malcontento e la rabbia sfocino nel blocco di servizi fondamentali e che la crisi di settore si trasformi in emergenza sociale”.
Così in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia Lazio, Senatore Claudio Fazzone.