Centinaia di volatili sono ormai ospiti fissi delle campagne viterbesi grazie all’abbondante cibo fresco che ogni giorno viene riversato dentro l’invaso di Ecologia Viterbo
VITERBO – La zona di Monterazzano, zona agricola periferica la Città dei Papi è oggi ostaggio non più dei cinghiali sistematicamente abbattuti nei periodi di caccia ma da migliaia di gabbiani.
Sono diventati stanziali ed ogni giorno aumentano di numero. Hanno abbandonato il mare depredato dai pesci e trovano abbondante cibo laddove invece non dovrebbe esserci e cioè all’interno della discarica di Monterazzano.
Si mettono a “solina” sui terreni seminati ed attendono con impazienza l’arrivo dei camion compattatori, quelli che portano i rifiuti provenienti da Roma e chissà da dove altro ancora.
Seguono le fasi di scarico dall’alto dei rifiuti e poi, con capacità che nulla hanno da invidiare alle poiane sempre più rare; si fiondano in picchiata verso l’abbondante cibo appena messo a disposizione per loro.
La cosa comincia ad essere davvero preoccupante.
Onnivori, prepotenti, aggressivi e per nulla intimoriti dalla presenza dell’uomo, dei camion e delle ruspe. I gabbiani sono consapevoli della loro prestanza fisica e la sfruttano appieno per fare il loro comodo. Trasmettono malattie pericolose e attaccano mortalmente anche gli animali domestici. Al momento in città se ne vedono ancora pochi ma sulla costa di mare è sempre più difficile individuarne qualcuno.
l gabbiano che vola in alto e dispiega le sue ali sul mare è ormai un lontano ricordo. Da rapaci e onnivori quali sono, i volatili hanno sempre gradito mangiare gli avanzi delle discariche. Il loro numero si è moltiplicato in modo esponenziale perché il cibo facile lo seguono dall’alto.
Seguono le macchine che svuotano i cassonetti e li portano in discarica. Ed ecco che Roma ha risolto due problemi con Viterbo. Quello della monnezza e quello dei gabbiani aggressivi che si divorano piccioni e gatti come se nulla fosse.
Ci chiediamo come sia possibile che nella discarica di Monterazzano ci sia così tanto “umido” da sfamare l’incredibile numero di volatili.
I rifiuti conferiti in questa discarica non dovrebbero contenere parti umide di cibo. Perché nessuno sta controllando cosa avviene all’interno di quest’area ormai degna dell’Area 51.
Quella base militare statunitense situata nel deserto del Nevada, da sempre avvolta da un alone di mistero.
L’Arpa sta verificando il contenuto dei rifiuti portati in discarica?
I NAS stanno effettuando i controlli?
e mentre siamo qui arrivano centinaia di rinforzi
Tanto per rendervi dell’idea di quanto siano pericolosi questi volatili vi elenchiamo una piccola parte delle malattie di cui sono portatori.
Salmonella
La più pericolosa e diffusa malattia trasmessa dai gabbiani è di sicuro la salmonella. Questo batterio si trova principalmente negli escrementi del volatile, e può condurre a gravi forme di salmonellosi e febbre para-tifoide.
Sintomi della salmonella
Sia il paratifo sia la salmonella sono classificate nella categoria di salmonellosi minori. I sintomi iniziali sono febbre, mal di testa e lingua secca. Nella seconda fase a questi sintomi si aggiungono mal di stomaco e violente scariche di diarrea, oltre ad un rallentamento del battito cardiaco.
Psittacosi
Detta anche ornitosi o malattia dell’allevatore di volatili, è causata dal batterio Clamydia Psittaci. Questa malattia può essere contratta attraverso il contatto diretto con le uova, le feci, le urine e le piume del gabbiano che ne è infetto.
Sintomi della psittacosi
Tale patologia può essere confusa con una banale influenza, poiché i sintomi sono febbre, brividi di freddo, tosse e difficoltà respiratorie oltre ad un generale senso di spossatezza. Nei casi più gravi può condurre ad una polmonite, proprio in seguito ad una grave infiammazione dell’apparato respiratorio.
Escherichia Coli
Il batterio responsabile di questa patologia attacca solitamente l’apparato gastro-intestinale. La patologia infatti più comune si manifesta con gastroenteriti e setticemie.
Giova ricordare che in quella zona ci sono anche allevamenti di bestiame. Si produce latte, foraggio e frumento. Insomma a qualcuno interessa la salute pubblica dei viterbesi?